Portare via punti da quel campo è risultato difficile persino al Bayern dei fenomeni, al City degli sceicchi e infine al Chelsea poi campione d’Europa. Il San Paolo di Napoli mette paura a tutti figuriamoci all’Atalanta di mister Colantuono. La squadra azzurra ha quella marcia in più sugli spalti chiamata quest’anno a fare la differenza per inseguire il sogno scudetto.
Sulla carta sembra tutto scontato con valori tecnici differenti ed una sola favorita ma la serie A mantiene ancora il suo fascino proprio perché nulla è scontato. Il primo indizio arriva dalla gara dell’anno scorso, terminata 3-2 per il Napoli ma con tanti rischi. Il secondo arriva direttamente dagli ospiti, squadra arcigna che non molla un centimetro e sa far male in ripartenza considerando soprattutto che gli automatismi difensivi dei partenopei non sono ancora perfetti. Il terzo indizio può arrivare dall’imminente inizio della Champions League e il conseguente turn over che spesso ha fatto sgambetti inaspettati, Napoli compreso.
Tutti indizi che Benitez sta studiando per bene anche se il primo turn over della stagione non può essere evitato. Il tecnico spagnolo pare orientato a rilanciare il capitano Paolo Cannavaro in difesa con Armero sulla fascia sinistra al posto di Zuniga. A centrocampo ritroverà un posto da titolare Dzemaili che proseguirà la staffetta con Berhami mentre si candidano ad una maglia sia Insigne che Mertens anche se il Callejon di questo inizio stagione non è facile tener fuori. In tre quindi a giocarsi le corsie laterali con Pandev prenotato in panchina. Il vero rebus è legato ad Hamsik, titolare anche in nazionale e quindi già con parecchi minuti nelle gambe. Davanti pochi dubbi, sono i 40 milioni spesi a parlare per Higuain, prima di farlo riposare bisognerà aspettare qualche altra partita.
Tranne la difesa nessun obbligo particolare invece per Colantuono che non avrà sicuramente Bellini, alle prese con un problema alla caviglia, mentre c’è già in preallarme Canini se Yepes non dovesse recuperare dal volo intercontinentale. La certezza si chiama Migliaccio, pronto all’esordio da titolare, chiamato a ringhiare sui trequartisti azzurri. Stavolta il tridente sembra andare in soffitta per far spazio ad un più rodato centrocampo a cinque con il corteggiatissimo Bonaventura dietro l’ex di turno Denis. In casa Atalanta l’obiettivo è chiaro: sfruttare un reparto difensivo avversario, ancora in ritardo dal punto di vista dell’amalgama, ed affidarsi a Denis, sempre molto ispirato quando incrocia la sua ex squadra.