“Se il nome di Marco Pantani dovesse emergere durante le attività del Senato della Repubblica francese, secondo le nostre informazioni non sussisterebbero motivi per compiere alcun passo”. È quanto ha scritto Pat McQuaid, presidente dell’Uci, in una lettera indirizzata ai genitori di Marco Pantani, che si erano rivolti al massimo dirigente del ciclismo mondiale dopo le notizie che filtravano dalla Francia, secondo le quali al Pirata di Cesenatico potrebbe essere revocata la vittoria nel Tour del 1998 dopo che, il 18 luglio, una Commissione del Senato francese pubblicherà un elenco di nomi sulla base di un’analisi fatta a posteriori sui campioni di sangue prelevati nel 1998.
“Infatti – scrive ancora Pat McQuaid -, poiché le analisi scientifiche svolte dal laboratorio francese nel 2004 non erano conformi agli standard tecnici per le analisi antidoping, tali risultati non possono essere accettati come prova in un contesto antidoping e pertanto non consentirebbero l’apertura di un procedimento disciplinare. Inoltre, non sono stati rispettati – precisa il presidente dell’Uci – i principi dell’anonimato e del previo consenso alle analisi espresso dai ciclisti”.
“Spero sinceramente che queste parole siano state di chiarimento e conforto – prosegue McQuaid – e che sia possibile conservare la magnifica immagine e gli stupendi ricordi che abbiamo di Marco Pantani. Capisco anche quanto sia importante per voi difendere la sua memoria e il suo nome”.
Il 2 luglio scorso i genitori di Pantani si erano rivolti, con una lettera inviata al presidente dell’Uci McQuaid, a quello della Fci Di Rocco e al direttore del Tour de France Prudhomme con l’intento di far sapere che diffidavano chiunque “dall’intraprendere qualsiasi iniziativa che possa spogliare Marco dei titoli da conquistati sulla strada e dall’affrontare l’argomento in sedi ufficiali o con gli organi di informazione”.