Processo Bari-bis: i patteggiamenti salgono a dieci

Si è tenuta ieri all’NH Hotel Vittorio Veneto di Roma la seconda udienza del processo sul filone Bari-Bis del Calcioscommesse. Dopo le pesanti richieste formulate giovedì dal procuratore federale, Stefano Palazzi, gli avvocati dei 25 deferiti per le presunte combine di Bari-Treviso 0-1 (11 maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (23 maggio 2009) hanno tenuto, di fronte ai giudici della Commissione Disciplinare della Figc, le proprie arringhe difensive.

Barreto, Marchese e Lanzafame patteggiano – 3 mesi, 10 giorni e 10.000 euro di  ammenda: è l’istanza di patteggiamento accolta dalla commissione disciplinare per Barreto Paulo Vitor de Souza, attaccante del Torino, e Giovanni Marchese, difensore del Genoa. Ai 2 giocatori era contestata un’omessa denuncia per la partita Salernitana-Bari 3-2 del 23 maggio 2009. Giovedì il procuratore federale Stefano Palazzi aveva chiesto 9 mesi per entrambi i calciatori.

La Commissione Disciplinare della Figc ha accolto anche la richiesta di patteggiamento di Davide Lanzafame pari a 16 mesi di squalifica e 40mila euro di ammenda. Il calciatore era stato deferito dal procuratore federale per gli illeciti nelle presunte combine di Bari-Treviso 0-1 e Salernitana-Bari 3-2. Palazzi giovedì aveva chiesto per Lanzafame 4 anni di squalifica. Il patteggiamento sulla base degli articoli 23 e 24 del CGS (collaborazione fattiva) permetterà all’ex di Bari e Catania di tornare a calcare i campi di gioco in anticipo rispetto alla possibile condanna, senza il beneficio dello sconto, che avrebbe potuto rimediare in primo grado.

Il nome più grosso tra i calciatori coinvolti in questa inchiesta resta quello del portiere del Torino Jean-Franocis Gillet, ex capitano del Bari e accusato di due illeciti con richiesta di 4 anni di squalifica. I suoi avvocati (D’Alesio e Chiappero), hanno fondato gran parte delle loro tesi difensive mettendo in relazione i 3 pentiti: Andrea Masiello, Marco Esposito e Davide Lanzafame. In pratica, a detta dei legali del belga “Masiello lo accusa, Lanzafame lo scagiona mentre Esposito non conferma Masiello”. Questo significa che manca il riscontro esterno all’accusa di Masiello. “Masiello e Esposito non sono credibili“, afferma l’avvocato D’Alesio, secondo il quale, per la combine con la Salernitana, non quadra la spartizione del denaro: “Quello è un punto importantissimo: Iacovelli (il factotum che frequentava lo spogliatoio del Bari) racconta di 300mila euro, ma secondo Esposito diventano 150mila. E’ quindi credibile che lui trattenga dei soldi”.

Il legale del portiere del Torino rileva inoltre come Gillet nel 2011/12 sia già uscito pulito dal primo filone processo barese, proprio perché “in occasione di quelle partite, diverse persone hanno rilasciato dichiarazioni importantissime e tutti dissero che Gillet era l’unico inavvicinabile, lo chiamavano ‘il presidente’, ‘la vergine bianca’“. E se i giudici non la penseranno allo stesso modo, l’avvocato Chiappero afferma: “Ci può stare l’aver sbagliato a non denunciare. Ma se manca la prova che Gillet ha preso i soldi, Gillet è solo uno che ha omesso di denunciare”.

Dunque, in subordine, la difesa di Gillet punta alla derubricazione in omessa denuncia per la partita con la Salernitana, dato che per la combine con il Treviso, lo stesso Chiappero si dice sicuro: “Lo accusa solo Masiello, ma per poter condannare Gillet ci vuole qualcos’altro”.

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