Renato Brunetta esce di nuovo allo scoperto e lo fa, ci permettiamo di dirlo, in maniera piuttosto infelice.
Quest’oggi se l’è presa direttamente con la seconda e terza carica dello Stato, i Presidenti Grasso e Boldrini, accusati di lavorare per disegni organici a minoranze estremiste.
“Le presidenze delle due Camere sono oggi totalmente dissonanti rispetto al sentimento di una larghissima maggioranza, non solo del Parlamento, ma anche dell’intero Paese” ha detto, riferendosi al recente schierarsi della Boldrini dalla parte del sindacato dei metalmeccanici Fiom e contro Marchionne (e come dargli torto, visto che l’amministratore delegato della Fiat sta facendo cancellare con un dispotismo senza precedenti i diritti dei lavoratori, frutto di 60 anni di lotte giuste e dure sostenute dai nostri padri).
E su Pietro Grasso: “Il presidente Grasso, a sua volta, domenica scorsa aveva di fatto preconizzato una nuova maggioranza sostenuta dai grillini, costringendo il capo dello Stato a riparare i danni minimizzando”.
Il capogruppo alla Camera del Pdl ha concluso consigliando alla Boldrini ed a Grasso di recuperare il senso delle Istituzioni, facilitando con il loro impegno il lavoro della coppia di Governo: Enrico Letta-Angelino Alfano.