Non sarebbe stata una vera Festa dell’Indipendenza senza lei “Lady Liberty”. E non è certo un caso se la scelta della data di riapertura del monumento simbolo degli Stati Uniti sia caduta proprio sul 4 luglio.
Nel giorno in cui l’America celebra la sua festa più importante, una grande folla di americani e turisti si è radunata a Liberty Island per assistere alla cerimonia del taglio del nastro che segna la riapertura ufficiale al pubblico della Statua della Libertà, chiusa sin dall’ottobre scorso, a causa dell’Uragano Sandy, appena 24 ore dopo aver riaperto i battenti dopo un restauro costato 30 milioni di dollari.
Fortunatamente il monumento simbolo degli Stati Uniti che salutava i migranti al loro arrivo al porto di New York, era rimasto indenne alla violenza di Sandy, non lo stesso si può dire della piccola isola su cui si trova le cui infrastrutture sono state pesantemente danneggiate, così come nella vicina Ellis Island, dove c’è il museo dell’ immigrazione e che resterà chiusa al pubblico ancora per qualche mese. Al restyling, costato oltre 59 milioni di dollari, hanno partecipato centinaia di operai del National Park Service provenienti anche dalla California e dall’Alaska, che per settimane sono stati impegnati a rimuovere fango e detriti.
La statua, visitata ogni anno da oltre 3,5 milioni di turisti, fu progettata dallo scultore francese Frederic Auguste Bartholdi, in collaborazione con Gustave Eiffel e venne donata dalla Francia agli Stati Uniti in occasione del centenario dell’indipendenza americana nel 1886. Alta 93 metri, di cui 47 metri solo di piedistallo, la statua è un colosso architettonico che raffigura una donna vestita da una lunga toga che sorregge con una mano una fiaccola mentre nell’altra stringe un libro con incisa la data del 4 luglio 1776 in cui fu firmata la Dichiarazione di Indipendenza. Ai suoi piedi catene spezzate simbolo della liberazione da un potere dispotico, mentre la corona a sette punte rappresenta i sette mari del mondo. Attualmente un ascensore interno porta fino all’ultimo piano, da lì una scala a chiocciola porta i visitatori fino al collo mentre una scala ancora più piccola permette dia rrivare fino alla corona.