Nove giorni è quanto ha dovuto aspettare il corpo di Giovanni, 55enne di Napoli, prima di poter essere salutato con un funerale e sepolto in un cimitero.
Eh sì perchè l’uomo lavorava solo saltuariamente raccogliendo frutta e verdura ed era senza casa (viveva in uno scantinato di qualche metro quadrato nel quartiere Nord di Marianella), e quindi alla sua morte avvenuta per arresto cardiaco (dopo una rapidissima malattia durata appena 6 mesi), nessuno, nemmeno tra i parenti più stretti, poteva permettersi di pagare il suo funerale.
Il tentativo di ottenere le esequie comunali non ha prima avuto alcuna risposta, e poi quando i servizi comunali hanno finalmente inviato un feedback positivo, essi si sono detti disponibili solamente al trasporto in cimitero, senza passare in chiesa per il funerale.
Senza una benedizione religiosa però i parenti non volevano salutarlo, allora una colletta tra conoscenti ed amici ed uno sconto di un’agenzia funebre locale, hanno permesso a Giovanni (dopo ben 9 giorni di permanenza nell’obitorio dell’ospedale Cardarelli di Napoli che non poteva più “ospitarlo”) di andare a riposare in pace, come tutte le persone di questo Mondo meritano alla loro morte.
Ma se anche un funerale diventa un “sogno”, se Stato, Regioni e Comuni non possono garantire ai nostri poveri neanche questo (con tutti i ricchi e gli sprechi pubblici che invece continuano ad esistere), allora significa davvero che siamo un Paese di m…….!