Vinicio Capossela, poliedrico musicista irpino dalle mille e poetiche idee, sveste per un po’ i panni del fine compositore per diventare produttore del “Primo ballo”, l’album d’esordio della Banda della Posta.
Capossela non è nuovo al ruolo di “talent scout”. Sono anni che l’artista gira l’Italia e collabora con musicisti il più delle volte sconosciuti ai più ma che hanno il grande pregio di diffondere e reinterpretare le sonorità italiane di un tempo. Adesso, grazie all’autore de “Il Ballo di San Vito”, le antiche melodie del bel paese potranno tornare a nuova vita e, forse, giungeranno anche alle orecchie di chi, solitamente, è preda delle ultime hits del momento, diviso ipnoticamente tra spotify e You Tube.
La Banda della Posta è una storica formazione folk della provincia di Avellino. Con Capossela si è esibita più volte in occasione di grandi appuntamenti musicali come il My Festival, meeting musicale romano organizzato da Patty Smith e il Concerto del Primo Maggio, svoltosi un paio di mesi fa nella Capitale. Da domani, il gruppo potrà entrare a pieno titolo nel mondo della discografia che conta, quando “Primo ballo” sarà ufficialmente in vendita nei principali music store del paese.
In questa prima raccolta, la Banda propone il repertorio tipico delle antiche feste di paese; i brani riprendono sonorità della mazurka, della polka, del fox trot e finanche della quadriglia. Riavranno lustro le vecchie ballate amate un tempo dai nostri nonni e mai realmente conosciute dai ragazzi di oggi. Quelle stesse canzoni che anni addietro riuscivano ad unire intere comunità sotto un’unica identità e tradizione popolare.
La banda tornerà ad esibirsi dal vivo con Capossela in occasione del concerto conclusivo del Calitrisponzfest, la rassegna organizzata proprio dalla formazione campana che si svolgerà a Calitri, in Irpinia dal 20 al 30 agosto. Durante la kermesse musicale si potranno ascoltare brani che un tempo venivano eseguiti in occasione delle feste di matrimonio; i principali eventi “mondani” che univano, allora, intere famiglie e frazioni di paese. Ed è proprio su queste antiche tradizioni culturali che Vinicio Capossela si sofferma per raccontare al pubblico le radici in musica di un’Italia che fu:
“Lo sposalizio è stato il corpo e il pane della comunità, il suo mattone fondante, e veniva consumato con il cibo e con la musica. Questa musica che accompagnava il rito era musica umile, da ballo, adatta ad alleggerire le cannazze di maccheroni e a ‘sponzare’ le camicie bianche, che finivano madide e inzuppate, come i cristiani che le indossavano”.
Ricordiamo che Capossela ha pubblicato, appena qualche mese fa, la “Zarafa giraffa”, brano inedito composto dal musicista per il lungometraggio animato “Le avventure di Zarafa – Giraffa giramondo”, film diretto da Remi Bezancon e Jean-Christophe Lie, uscito nelle sale italiane il 4 aprile scorso.