“Col nuovo decreto del governo le famiglie italiane risparmieranno 5 euro all’anno sulle bollette… due crodini a famiglia praticamente, senza arachidi” . Esordisce così Maurizio Crozza nella sua usuale copertina ad apertura di Ballarò, nella puntata del 18 giugno, che come sempre tocca gli argomenti più caldi dello scenario politico con la pungente ironia che lo contraddistingue.
Dal “decreto del fare” varato dal governo Letta a Berlusconi che discute di Pil, senza dimenticare Grillo e il M5s, le battute di Crozza non hanno risparmiato nemmeno il Pd che si prepara al prossimo Congresso.
“Ho capito perché non si sono concentrati sullo Ius Soli, si sono concentrati su Sta gran sola. Il governo l’ha chiamato il decreto del fare… Ma chi glieli trova i nomi dei decreti a Letta. Sembra un’anatema del Signore degli anelli! Io Gandalf il grigio dico a te Frodo… come ti chiami di cognome Frodo? Il Fisco”. Quindi, rivolgendosi al deputato Cuperlo del Pd presente in studio: “Non avete un euro da spendere e lo chiamate decreto del fare. Chiamatelo decreto del ‘quel che si può fare senza un euro’. Oppure chiamatelo decretino del cazzo! Fa anche più simpatia”.
Su Silvio Berlusconi, tornato a parlare in pubblico suggerendo al premier Letta di sforare del 3% il rapporto deficit/pil violando agli accordi con l’Unione europea: “Per lui il rapporto col pil è sempre stato un po problematico appena vede un po’ di pil perde la testa“. Non mancano battute sui problemi con la giustizia: “Pare che Berlusconi sia indagato in Irlanda per riciclaggio ed evasioni fiscale. Io non ci credo, conoscendolo…sarebbe assurdo”, sarà che c’è il G8 in Irlanda e lui “pur di esserci si fa indagare anche lì”.
Sulle difficoltà del Movimento 5 Stelle alle prese con i ‘dissidenti’: “Ce ne sono più lì che nella Russia degli anni ’60: chi non è d’accordo col Movimento sarà seppellito vivo nei vaffangulag. Per essere un movimento entrato in Parlamento al grido di ‘Tutti a casa’, il buon esempio lo sta dando”, viva la coerenza. Finale in bellezza con Crozza che intona una personale versione della canzone “Alla fiera dell’est” dedicandola alle questioni interne del Pd alle prese con il Congresso e le primarie per scegliere il nuovo segretario.
Di seguito il video dell’intervento di Crozza a Ballarò.
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