La sigaretta elettronica è stata al centro di numerose discussioni recentemente. Fa male? Crea una nuova dipendenza? Sembra che in questi ultimi giorni sia arrivato anche lo stop da parte dei medici all’uso della sigaretta elettronica; dovrebbe essere uno strumento per contrastare il vizio del fumo e aiutare chi intende smettere di fumare. Le sigarette elettroniche però contengono una minima percentuale di nicotina, che per quanto asseriscono gli ultimi dati recenti, non aiuterebbe un fumatore a dire basta al suo vizio pericoloso, ma potrebbe addirittura essere ulteriore fonte di malessere e malattia ai polmoni.
Il 7 e l’8 giugno 2013 si è svolto un summit dell’European Respiratory Society a Dublino; Francesco Blasi è il presidente della suddetta fondazione e afferma che studi recenti e sperimentazioni attestano, che ci sono risultanti discordanti sull’uso e gli effetti della sigaretta elettronica. La stessa quantità di nicotina riscontrata in diverse sigarette elettroniche appartenenti alla stessa azienda produttrice, è segno evidente che qualcosa non va: di fatti la dose varia molto da una sigaretta a un’altra, continua spiegando Francesco Blasi; condizione che va in netto contrasto con quanto affermato inizialmente dalle stesse aziende, le quali asseriscono che la sigaretta elettronica non contiene nicotina.
Arriva anche lo stop dei medici i quali affermano che la sigaretta elettronica nuoce alla salute, le cause sono riscontrabili nelle sostanze contenute che tendono a riprodurre il fumo e il sapore della stessa nicotina. Numerosi pneumologi si sono esposti in tal senso, affermando che i problemi ai polmoni possono essere causati anche dall’uso della sigaretta elettronica per i motivi appena esposti.
Lo stesso Francesco Blasi si è recato a Bruxelles, ha dichiarato di essere andato lì per portare la voce dei medici che si sono esposti in tal senso e chiedendo maggiore chiarezza sulla vendita e l’uso della sigaretta elettronica. Ha chiesto che sia messo in atto una regolamentazione europea che porti luce e nuove regole su questo “vizio elettronico”; richiesta pervenuta anche in virtù di quanto accaduto in Francia, dove la sigaretta elettronica è stata vietata nei luoghi pubblici.
La sigaretta elettronica dovrebbe essere solo un tramite, non un nuovo vizio, attestano gli esperti che si sono esposti sull’argomento. Il suo uso non dovrebbe superare i due mesi, ma i dati riferiscono che non è ciò che accade quando si usa la sigaretta elettronica. Ciò che desta allarme è la reale possibilità che possa recare ulteriori problemi respiratori e quindi essere dannosa per la salute.
I dati parlano chiaro, i fumatori di sigarette nel corso degli anni hanno un’alta percentuale di riscontrare la broncopneumatia cronica ostruttiva, colpisce dieci italiani su dieci e 3 o 4 fumatori sono destinati a diventare vittime dalla patologia annunciata. Pochi la conosco eppure questa malattia è la terza causa di morte nel mondo dopo tumore e infarto.
Anche l’asma è un patologia che mette a duro rischio la stessa qualità di vita di chi ne è affetto; prevenite le malattie sopra citate si può fare, evitando l’uso della sigaretta sia che essa normale o elettronica dichiarano gli esperti.