Era il 9 giugno del 1934 quando dalla Walt Disney diffusero il cartone animato – La Gallinella saggia – in cui apparve per la prima volta il personaggio più amato da bambini e adulti di tutto il mondo: Paperino o Zio Paperino.
La storia de “La Gallinella saggia” era tanto semplice quanto esilarante: un papero ed un maiale, entrambi membri del Circolo dei Pigri, passano gran parte del tempo a gozzovigliare guardandosi bene dal lavorare o a dal rendersi utili al resto della comunità. Ogni giorni, infatti, inventano nuove scuse per evitare le incombenze e soprattutto rispondere alle richieste d’aiuto della povera gallinella, l’unica a curarsi del raccolto seminando i semi e cogliendone i frutti. Insomma, un duo di scansafatiche che con un finto mal di pancia riescono sempre a farla franca.
Questo fu l’esordio del celebre Donald Duck, tradotto in italiano col nome Paolino Paperino, che assieme all’altro compare di bisboccia, Meo Porcello, saranno i protagonisti di tante avventure. Paperino fu un grande personaggio dalle mille potenzialità. E proprio per questo fu scelto nei mesi successivi come protagonista assoluto di tanti comix di richiamo. Il 16 settembre dello stesso anno di nascita (1934), infatti, il nostro divo apparve nelle strisce settimanali di Al Taliaferro, noto fumettista affiancato dallo scrittore Ted Osborne. La prima tavola con Paperino protagonista fu “I due fannulloni”, titolo che riprende il profilo da scansafatiche delineato già nel citato cartone animato e che tanto era piaciuto al pubblico per l’aria da antieroe che esprimeva, dal temperamento pigro e permaloso da simpatica canaglia insomma.
Il successo scoppiò quasi in contemporanea alla diffusione del fumetto. Tutto il mondo cominciò a conoscere ad apprezzare quel divertente e molesto papero dall’inconfondibile berretto e blusa da marinaio, l’antitesi al perfetto Topolino, bravo e buono e che sapeva sempre cosa fare nei momenti di difficoltà, il personaggio simbolo della Disney che adesso vantava un degno concorrente sulla scena.
Negli anni a seguire venne pubblicata la rivista “Paperino Giornale”, opera del fumettista Federico Padrocchi dove Paperino primeggia con le sue gag da birboncello. Ma furono anche gli anni delle strisce giornaliere di Topolino e anche in queste, il nostro papero, riscosse un enorme successo. Sempre in questi anni fece il suo ingresso il terzo personaggio Disney molto amato per la sua indole dolce e pacata ma anche per l’aria maldestra e pasticciona; stiamo parlando di Pippo che ha sempre ispirato in tutti lettori grande dolcezza e simpatia. Purtroppo, però, questa lieson a tre fu alquanto breve. Dalla Disney, infatti, decisero di separare le storie dei paperi da quelle degli altri personaggi creando Paperopoli e Topolinea, mondi separati con soli brevissimi momenti di contatto.
Nel decennio del ’40 il personaggio di Paperino si delineò definitivamente con tutte le peculiarità, i difetti e i pregi che noi tutti oggi conosciamo e seguiamo con gran divertimento. In questo periodo nacquero anche altri personaggi che tutt’oggi associamo al celebre Donald; vediamo, infatti, l’ingresso dei nipotini Qui, Quo e Qua, il cugino Ciccio e l’amata Paperina. Ma in questi anni, entra in scena anche un altro amatissimo papero: Zio Paperone, l’avaro zio sempre alle prese con mille idee per non spendere neanche un soldo. Dal 1960 in poi, anche Zio Paperone fu promosso a personaggio fisso quando le avventure con Paperino e i nipotini si tramuteranno inevitabilmente in appuntamento cult che ha divertito per anni generazioni di ragazzi in ogni parte del mondo.