Mancano pochissimi giorni agli esami di maturità. Il 19 giugno circa 500 mila studenti affronteranno la prima prova dell’esame di stato, quella di italiano uguale per tutti gli indirizzi di studio, che dal 2000 prevede la stesura di un elaborato scritto a scelta tra analisi testuale, saggio breve, tema storico e di attualità,
Mentre sul web impazza il toto-tema, nella vana speranza di riuscire a prevedere in anticipo gli argomenti delle tracce, custodite gelosamente negli archivi del Ministero fino al giorno stesso dell’esame, Skuola.net ha stilato una sorta di classifica sulle tracce meno amate degli ultimi cinque anni, quelle insomma che gli studenti hanno sempre cercato di evitare.
La palma delle più ignorate spetta senza dubbio alle tracce di storia. Lo scorso anno, ad esempio, la traccia su Hanna Arendt e lo sterminio degli ebrei è stata scelta solo dal 4,7% degli studenti. Una percentuale simile la si è riscontrata nel 2008, quando il tema proposto era l’evoluzione della condizione femminile durante il ‘900. Ma è stato tra il 2009 e il 2011 che la percentuale degli studenti che hanno scelto questa tipologia d’esame è calata vertiginosamente fino a toccare il suo minimo storico (0,6%) nel 2010, quando pochissimi coraggiosi hanno optato per la traccia sulle Foibe. Che il tema storico sia il più ostico della prima prova scritta dell’esame di stato non dovrebbe meravigliare più di tanto, del resto l’argomento stesso è difficile da affrontare perché non basta aver imparato qualche data o qualche fatto importante, affrontare la storia richiede una preparazione molto approfondita, non lasciata al caso. Si spiega così la tendenza a preferire il saggio breve. Ma anche qui la storia si conferma un argomento poco amato dagli studenti, sebbene spesso si leghi anche all’attualità. Infatti, la percentuale di maturandi che negli ultimi cinque anni si è cimentata con il saggio storico-politico si attesta intorno al 4%, eccezion fatta per il 2009 quando il 14,6% degli studenti ha scelto di svolgere il saggio sulle origini e lo sviluppo della cultura giovanile.
Non è da meno della storia, l’analisi del testo letterario, un’altra traccia poco affrontata dagli studenti italiani. L’autore meno amato: Primo Levi. Nel 2010 solo il 4,7% degli esaminanti si è misurata col testo tratto dalla Prefazione di “La ricerca delle radici. Antologia personale”; risultato più o meno simile per la poesia “Lucca” di Giuseppe Ungaretti nel 2011. Tra gli autori nostrani più apprezzati invece, Italo Svevo: nel 2009 il 18,2% degli studenti ha scelto di confrontarsi con un brano tratto da “La Coscienza di Zeno”. Lo stesso Svevo è tra i papabili di quest’anno, ma occhio anche a Quasimodo, Pirandello e soprattutto D’Annunzio che manca alla maturità da oltre un decennio