Nelle ultime 36 ore la Turchia, ed in particolare Istanbul, sono in preda a feroci scontri tra manifestanti e polizia.
Oltre 900 arresti già effettuati e 1000 persone ferite. In 4 hanno perso la vista per il fitto e continuo lancio di lacrimogeni da parte della polizia per disperdere le persone in rivolta. La protesta è iniziata per la decisione del governo turco di abbattere gli alberi del parco Gezi, vero polmone verde posto nel centro della città: verrà costruita in loco infatti, una grande struttura commerciale.
La rivolta si è quindi espansa in altre zone del Paese fino a raggiungere la capitale Ankara, in quella che sta diventando una vera e propria rivolta contro il premier Erdogan (già 90 le manifestazioni di dissenso organizzate nelle ultime ore), mentre Amnesty International denuncia l’eccessivo uso della forza da parte della polizia locale. Lo stesso Erdogan ha ammesso l’esagerato utilizzo dei gas lacrimogeni da parte della polizia, e promette un’inchiesta sull’accaduto, ma allo stesso tempo ribadisce che la costruzione del centro commerciale non verrà assolutamente fermata, nonostante la protesta.
Le autorità consolari italiani chiedono intanto a tutti i turisti italiani presenti ad Istanbul di non uscire per nessuna ragione dagli alberghi o dalle abitazioni che li ospitano.
Situazione in costante aggiornamento insomma, ma che per ora resta molto critica.