Stop al finanziamento ai partiti: al termine di una riunione durata due ore, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge che modifica il precedente sistema di rimborsi ai partiti con uno basato sulle contribuzioni volontarie. Ora toccherà al Parlamento votare il disegno di legge: se non ci saranno modifiche durante il percorso in aula, lo stop al finanziamento pubblico ai partiti ci sarà già a partire dal 2014, anche se il sistema di contribuzione volontaria entrerà a pieno regime dal 2016.
Cosa prevede il nuovo sistema? Invece del finanziamento pubblico ci sarà un sistema che prevede la contribuzione volontaria dei cittadini attraverso detrazioni e 2×1000. Al nuovo sistema potranno accedere soltanto i partiti politici che abbiano conseguito alle ultime elezioni un rappresentate eletto (a Camera, Senato o Assemblea regionale) o che abbiamo presentato candidati in almeno tre circoscrizioni (per Camera, Senato o Assemblea regionale) o in una circoscrizione per l’elezione dei membri del Parlamento europeo.
Per quanto riguarda il 2×1000 comparirà solo nella dichiarazione dei redditi 2014, cioè quella che dovrà essere compilata nel 2015: per questo i partiti non prenderanno soldi prima del 2016. Fino ad allora rimarranno in vigore gli attuali rimborsi, anche se tagliati. Il disegno di legge ha ricevuto il plauso del premier Enrico Letta che si è detto molto soddisfatto e ha sottolineato la “coesione politica della maggioranza”.
Di tutt’altro avviso invece il Movimento 5 Stelle che pur evidenziando “la vittoria morale ottenuta”, parla di ‘legge-truffa’ e punta il dito contro l’inoptato, definito”una sorta di prelievo forzoso ai contribuenti” in una nota dei parlamentari pentastellati. “Proprio come accade con l’otto per mille alla Chiesa – la spiegazione contenuta nel comunicato – il due per mille non destinato esplicitamente ai partiti arriverà comunque a loro, entro una certa quota, in modo proporzionale rispetto alle somme stanziate in via esplicita. In pratica è come dire: ‘o me li dai o li prendo da me'”.