Il Giro d’Italia è suo: Vincenzo Nibali ha messo il sigillo sulla corsa rosa al termine di una cronoscalata letteralmente dominata dal ciclista siciliano. I venti chilometri da Mori a Polsa sono diventati un inferno per i suoi avversari, mentre la maglia rosa ha viaggiato senza problemi, tagliando il traguardo con il miglior tempo: per Nibali si tratta della prima vittoria di tappa, ma è soprattutto il ritardo accusato dai rivali a farlo sorridere.
La classifica di tappa vede Nibali davanti a tutti con Samuel Sanchez (+58”) e il giovane Damiano Caruso (+1’20) alle sue spalle, ma è nella classifica generale che si sono avuti gli effetti più importanti: non cambiano le posizioni con Cadel Evans e Rigoberto Uran al secondo e terzo posto, ma i ritardi dalla vetta sono ora difficilmente recuperabili. L’australiano perde oltre due minuti ed è ora staccato di 4’02”, mentre il colombiano è a 4’12”. Recupera qualcosa rispetto a loro Michele Scarponi, giunto a 1’21” da Nibali dal quale dista ora 5’14’’ nella classifica generale.
Le buone notizie per Nibali non si limitano alla giornata odierna: la maglia rosa ha come alleato anche il maltempo che ha costretto gli organizzatori a modificare il percorso del tappone alpino previsto per domani. A causa del peggioramento delle condizioni meteo sono state annullate le salite di Gavia e Stelvio: la carovana rosa partirà da Ponte di Legno e dovrà scalare Tonale (8,3 chilometri di salita con una pendenza media del 7,5% e punte del 10%), il Passo del Castrin (8,4 chilometri con 9,5% di pendenza media e punte del 13%) e infine il Val Martello (22,4 chilometri al 6,4% di pendenza media e punte del 14%).
Qui ci sarà il traguardo con Nibali pronto a dare la zampata definitiva a un Giro d’Italia che ormai difficilmente cambierà padrone.