“Non li sopportavo più”: con queste parole Davide Spadari, 36 anni, ha giustificato ai carabinieri che lo hanno arrestato l’omicidio di Rocco Brattalotta, 47 anni, e Salvatore, 22 anni, padre e figlio.
La tragedia è avvenuta questa mattina poco dopo le sei all’interno del bar Bottazzi a Casate, frazione di Bernate Ticino in provincia di Milano: alla base dell’omicidio ci sarebbero dissapori tra l’uomo che ha sparato e le sue vittime, fino a ieri anche suoi datori di lavoro.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri di Magenta e Abbiategrasso: una prima ricostruzione fa risalire l’omicidio intorno alle 6.30. Rocco e Salvatore Brattalotta, proprietari di una ditta di carpenteria, sono entrati nel bar Bottazzi per prendere un caffè, come facevano tutte le mattine: nel locale erano presenti i due baristi e quattro clienti. Sono loro ad aver assistito alla scena, durata pochi minuti: nel bar è, infatti, entrato Davide Spadari che ha sparato diversi colpi di pistola verso i due uomini. Il primo ad essere colpito è stato Salvatore, mentre Rocco ha provato a fuggire, ma è stato raggiunto e colpito con diversi proiettili.
L’aggressore è fuggito via per andarsi a costituire ai carabinieri, mentre sono stati immediatamente chiamati i soccorsi: inutile però l’arrivo dell’ambulanza, giunta sul posto quando i due uomini erano già morti. Davide Spadari prima di arrivare in caserma è stato intercettato da una pattuglia dei carabinieri ed arrestato: ai militari ha raccontato di ‘angherie’ subite dai suoi ex datori di lavoro. Proprio ieri Rocco lo aveva licenziato, invitando il 36enne a non presentarsi più in ditta: non sapeva che così facendo stavo scrivendo la sua condanna a morte.