Erano le 6:38 del mattino (le 4:08 in Italia) , quando nel sud dell’Iran si è avvertita una scossa di magnitudo 6.2. A registrare il fenomeno è stato l’Istituto geologico degli Stati Uniti che ha anche appurato la profondità ipocentrale a 36.4 chilometri ed epicentro a 85 chilometri ad est-sudest di Minab, una delle città più densamente popolate del sud del paese, nell’Hormozgan orientale nel sudest di Bandar Abbas, nei pressi del Golfo Persico. Al momento non si hanno ancora informazioni circa possibili vittime o danni alla città.
Ciò che sappiamo è che durante il corso della mattinata altre sei forti scosse sono state avvertite, la più intensa di magnitudo 5.3, con ipocentro a 27,3 km di profondità ed epicentro 99 km ad est-sudest di Minab.
Per sua stessa conformazione geologica, l’Iran non è immune da tali fenomeni sismici. Il suo territorio, infatti, è situato su importanti faglie che in passato hanno già procurato terremoti distruttivi.
E’ appena di un mese fa, l’ultimo evento sismico di forte rilievo registrato nel sud est della Repubblica islamica dell’Iran. Il terremoto, fu, infatti, di magnitudo 7,8, e causò la morte di un uomo e 40 feriti al largo del Pakistan. Una tale intensità che non si registrava dal 1957. Nel 2003 a Bam, morirono oltre 31.000 persone un quarto della popolazione dell’area meridionale. E appena l’anno scorso, in agosto, a Tabriz nella zona nordoccidentale sono rimasti uccisi altri 306 cittadini per due intensi terremoti.