Nella serata di venerdì i sommozzatori hanno individuato e recuperato il corpo di uno dei due dispersi nell’incidente verificatosi martedì sera nel porto di Genova.
Il corpo estratto dalle macerie della torre crollata sul fondo del mare antistante il Molo Giano, è quello del maresciallo della Guardia Costiera, Francesco Cetrola, 38 anni, di Salerno. All’appello manca ancora l’ultima vittima, il sergente Gianni Jacoviello di 33 anni.
Sempre venerdì, nel corso delle operazioni al molo Giano, è stata recuperata dal nucleo subacqueo dei carabinieri, la scatola nera della Centrale operativa dei piloti. Il ritrovamento è decisivo in quanto dall’analisi dell’hard disk contenente le registrazioni delle comunicazioni avvenute tra la Centrale, la Jolly Nero e la Capitaneria, sarà possibile ricostruire la dinamica dell’incidente.
Intanto, l’armatore della Jolly Nero, la Compagnia Messina, rompe il silenzio ritenendo i rimorchiatori i principali responsabili dell’incidente: «Non riusciamo ad accettare che i due rimorchiatori, anche ammesso che la macchina della nave fosse ferma, non siano stati in grado di tenere una nave di medie dimensioni come la Jolly Nero e in condizioni meteo-marine ottimali», si legge in una nota. Alle accuse mosse da i Messina, preferiscono non rispondere la Rimorchiatori Riuniti, in attesa che la magistratura compia le sue indagini.