Processo Garlasco, la Cassazione annulla l’assoluzione di Alberto Stasi

Si dovrà rifare il processo di appello per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco, in provincia di Pavia: la prima sezione penale della Cassazione ha, infatti, annullato la sentenza di assoluzione di Alberto Stasi. Sono state accolte quindi le richieste formulate mercoledì dal procuratore generale Roberto Aniello che aveva chiesto la celebrazione di un nuovo processo.

Stasi era stato assolto in primo e in secondo grado dall’accusa di aver ucciso Chiara Poggi: dopo la sentenza di oggi si dovrà celebrare un nuovo processo davanti ad un’altra sezione della Corte di Assise di Appello di Milano. Incredulo Alberto Stati dopo la decisione della Cassazione: “Non capisce il perché di questo verdetto – le parole dell’avvocato Fabio Giarda -. Non ce lo aspettavamo, le sentenze erano cristalline. Ora bisognerà capire se la Cassazione ha accolto il ricorso o accettato solo le richieste di rinnovazione“.

Soddisfazione è invece espressa dalla famiglia di Chiara Poggi: “Sono contenta perché i giudici hanno compreso che c’è bisogno della verità”, le parole di Rita Poggi, madre della vittima. “La sentenza pronunciata oggi – afferma l’avvocato Francesco Compagna, uno dei legali nominati dalla famiglia Poggi – conferma la fondatezza della necessità di fare nuovi accertamenti. Vedremo cosa accadrà nel nuovo processo”.

A quasi sei anni di distanza dall’omicidio quindi il processo è da rifare: fu proprio Alberto Stasi a trovare il corpo senza vita di Chiara Poggi e dare l’allarme nel pomeriggio del 13 agosto del 2007. Su di lui si sono concentrate fin da subito le attenzioni degli inquirenti fino a finire nel registro degli indagati, prima di essere fermato e condotto in carcere (dal quale uscì quattro giorni dopo): poi sono arrivate le due sentenze di assoluzione e ora il nuovo capitolo di una vicenda di cui non si conosce ancora la verità.

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