Attacco al potere, parlano Gerard Butler e Aaron Eckhart

Terroristi nordcoreani attaccano Washington facendo crollare la fortezza inespugnabile del potere americano: la Casa Bianca. E’ lo scenario che con un singolare tempismo viene paventato da Attacco al Potere – Olympus has fallen, in uscita nelle sale italiane il 18 aprile distribuito  in 320 copie dalla neonata Notorius Pictures. Questo avvincente thriller pieno di adrenalina e azione, che porta la firma inconfondibile di Antoine Fuqua, è diventato infatti di grande attualità dopo l’acuirsi delle tensioni politiche tra i due paesi.

In occasione dell’imminente uscita italiana, sono arrivati a Roma i due protagonisti del film Gerard Butler e Aaron Eckhart. Il primo, nel film, è  un ex agente della scorta presidenziale, mentre Eckhart presta il suo volto al Presidente degli Stati Uniti preso in ostaggio dai terroristi. Una storia che non può fare a meno di pensare alla situazione politica internazionale che si è venuta a creare tra Washington e Pyongyang. Ed è soprattutto di questo, ma anche di molto altro che si è discusso durante la conferenza stampa a cui ha partecipato anche Bloglive.

«Questa è chiaramente finzione – afferma Eckart –, nel nostro caso poi si parla di una cellula terroristica nordcoreana non del governo. La situazione attuale è sicuramente molto preoccupante, spero si arrivi a una soluzione diplomatica, ma questo film voleva soprattutto celebrare gli eroi nascosti che dietro le quinte lavorano per la sicurezza di tutti noi». L’eroe nascosto a cui fa riferimento Aaron Eckart nel film si chiama Mike Banning ed è interpretato da Butler:  «La crisi nordcoreana non è certo iniziata ieri, e forse andrà avanti ancora per molto. L’attualità ci sta aiutando in qualche modo  se avessimo fatto un film con terroristi giamaicani probabilmente nessuno sarebbe andato a vederlo. In ogni caso l’intento del film era mostrare come l’eroismo è in tutti noi, e che anche da situazioni particolari si riesce sempre a venirne fuori». Gerard Butler, che veste anche il ruolo di produttore della pellicola, spiega come l’ispirazione  sia venuta dagli action movie degli anni ’80: «Una delle ragioni per cui ho voluto realizzare questo film è che aveva un respiro da action classico alla Die Hard. Volevamo raccontare una storia ruvida, spigolosa ma che raccontasse anche qualcosa di nuovo e fresco». Se a Gerard tocca il ruolo dell’eroe coraggioso in cerca di redenzione, ad Aaron Eckart spetta il privilegio di incarnare e dare vita sullo schermo al sogno di ogni bambino americano. «Per me è stato un onore interpretare il presidente – risponde Eckhart -, perché ho un enorme rispetto per il mio paese e per la sua carica più alta. Come riferimento ho pensato a JFK e Obama: due presidenti giovani, atletici, carismatici e dotati di una certa fermezza. Per questo il film inizia con la scena della boxe per dimostrare quanto questo presidente fosse abbastanza tosto da affrontare ciò che accade poi». Il suo non è certo un ruolo facile da interpretare ma come sottolinea Butler: «Aaron si è impegnato moltissimo, riuscendo a trasmettere tutto l’eroismo, l’integrità morale e la tenacia» 

Attacco al Potere ha battuto sul tempo White House Down di Roland Emmerich, film praticamente gemello nella trama. «Hollywood è così – sentenzia ironicamente Gerard Butler -, si fanno due film sugli alieni, due film su Cenerentola, e così via. I film parlano del tempo in cui viviamo quando nemmeno le più grandi istituzioni sono al sicuro. Questo sicuramente è un argomento molto interessante per il cinema, e ovviamente un gruppo di terroristi che cerca di far saltare la Casa Bianca e prende in ostaggio il Presidente, colpisce a livello emotivo ed è forte ed efficace». Del resto i 60 milioni raggiunti solo nei botteghini americani gli danno ragione.

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