L’8 settembre del governo tecnico: la sintesi di una giornata di polemiche all’interno dell’esecutivo Monti è del deputato del Partito Democratico Lapo Pistelli. Pomeriggio di tensione a Montecitorio nel corso dell’audizione urgente sul caso marò: il ministro degli Esteri Terzi annuncia in diretta le dimissioni e attacca duramente il governo, mentre il collega della Difesa Di Paola replica altrettanto duramente.
“Ero contrario a rimandare in India i marò, ma nessuno mi ha ascoltato”: con queste parole Terzi ha annunciato l’intenzione di lasciare il ruolo di responsabile della Farnesina. “Mi dimetto perché ho ritenuto e ritengo che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie“.
Subito dopo l’intervento di Terzi, è il ministro della Difesa Di Paola a prendere la parola ed attaccare duramente il collega dimissionario: “Lasciare la poltrona oggi sarebbe facile, ma non sarebbe giusto e quindi non lo farò – le parole che stappano l’applauso dei Deputati -. Non abbandonerò la nave in difficoltà con Massimiliano e Salvatore a bordo fino all’ultimo giorno di governo, verrei meno al senso delle istituzioni che ho sempre servito e alle scelte di governo che ho condiviso”.
Il botta e risposta tra i ministri ha animato il dibattito e toccherà ora al presidente del Consiglio Mario Monti riferire in aula già domani e far sentire la sua voce sul caso che vede coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il premier dovrà anche rispondere alla moglie di Girone che oggi in aula ha urlato: “Riportate a casa mio marito”.