Martedì 2 aprile Bruno Bavota si esibirà alla Royal Albert Hall di Londra. L’occasione è il Galà di presentazione dell’Accidental Festival. Il giovane compositore partenopeo è stato selezionato tra migliaia di artisti per intrattenere il parterre di altissimo livello tra professionisti del settore, stampa e supporter del festival.
IL FESTIVAL – L’Accidental Festival è una piattaforma per artisti emergenti che consente loro di presentare i propri lavori nella Roundhouse, casa per i musicisti e i performer più raffinati al mondo, situata nel quartiere Camden, cuore pulsante di Londra. Giunto alla sua ottava edizione, l’Accidental si svolgerà dal 9 al 12 maggio. Per ulteriori informazioni: http://www.accidentalfestival.co.uk/
IL DISCO – “La casa sulla Luna” è il secondo album di Bruno Bavota. Dopo il successo de “Il pozzo d’amor” il compositore, nato a Napoli 29 anni fa, torna a far parlare il suo pianoforte. Dotato di una cifra stilistica che rende la sua musica paragonabile a quella del Maestro Ludovico Einaudi, Bavota prosegue il suo viaggio in luoghi non terreni, luoghi dell’anima. “La casa sulla Luna” è un contenitore di sogni, speranze e amore, un luogo lontano dalla Terra ma anche così vicino, così da poterne ammirare tutta la sua bellezza. Una “casa” dove poter essere più vicino alle stelle, convinto che la vita umana non ha uno scopo ma un’esistenza, semplice e necessaria come il brillare delle stelle.
Dieci tracce che fanno sognare, che evocano emozioni, sensazioni positive. Ad aprire l’album c’è “Amour”, quell’amore che il compositore napoletano riversa in tutto ciò che fa, la musica sopra ogni cosa. La musica è il suo porto sicuro, il suo luogo dove mettersi completamente a nudo senza la minima paura o remora, ma con la volontà di farlo, sicuro che la sua nudità possa essere di conforto agli altri, ma soprattutto per se stesso. Segue “L’uomo che rubò la Luna” brano dedicato a Thad Roberts che nel 2002 rubò alla Nasa 100 grammi di rocce lunari, che pare abbia regalato alla sua fidanzata dell’epoca. “Il dito si muove sul vetro appannato” è il titolo della terza traccia che prende ispirazione da una frase pronunciata da Sean Penn nel pluripremiato film di Paolo Sorrentino “This must be the place”.
“La casa sulla luna”, pubblicato dall’etichetta discografica indipendente “Lizard Records” (www.lizardrecords.it), si chiude con una ghost track, un anticipo di quello che sarà il prossimo album “Su una nuvola” (la cui uscita è prevista a Dicembre). Il brano è stato volutamente registrato in casa su pianoforte verticale “Weinbach” del 1984, microfono Samson c – 01 ed outbard scheda audio M-Audio fast track. Un viaggio musicale della durata di 36 minuti nel quale Bruno Bavota si fa accompagnare dal violoncello di Marco Pescosolido ed il violino di Paolo Sasso.
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