Manifestazione oceanica ieri a Parigi per protestare contro la legalizzazione di matrimoni e adozioni per le coppie formate da individui dello stesso sesso, misure previste in una legge di prossima approvazione dal Parlamento francese. Secondo gli organizzatori del corteo sarebbero scese in piazza più di un milione di persone, un numero ancora maggiore rispetto alla precedente iniziativa del gennaio scorso.
Non sono mancati veri e propri scontri con la polizia, che è ricorsa anche all’uso di lacrimogeni ed all’arresto di alcune persone. I partecipanti, in prevalenza conservatori e cattolici, sono arrivati da tutta la Francia e le prime ore del corteo sono trascorse senza incidenti, ma quando un centinaio di giovani ha provato a forzare i cordoni di polizia per entrare nei Champs-Élysées, gli agenti in tenuta anti sommossa hanno usato la forza per respingere la folla. A quel punto altri si sono uniti al gruppo per provare ad accedere alla strada che porta al palazzo presidenziale, l’Eliseo, e la tensione è salita rapidamente.
Le voci raccolte in piazza intanto raccontavano le stesse motivazioni per la protesta, secondo alcuni partecipanti intervistati “… un uomo e una donna si completano, e se un bambino è allevato da due uomini o da due donne sarà amato, ma gli mancherà qualcosa di fondamentale per la sua evoluzione”. Tugdual Derville, portavoce delle associazioni, ha fatto appello ai senatori a cui spetta il mese prossimo la definitiva approvazione della legge: “Sono legislatori preparati e possono vedere che in questo progetto ci sono tante aberrazioni e complicazioni ingestibili da parte della società. Chiediamo loro di prendersi le loro responsabilità.”
I numeri parlano chiaro, secondo i rilevamenti il 63% dei francesi sarebbe favorevole alle unioni tra persone omosessuali, percentuale che scende al 49% sul tema delle adozioni, tratteggiando un Paese praticamente spaccato in due. La strada per l’approvazione del provvedimento potrebbe non essere tutta in discesa, visto che il quotidiano Le Figaro ha rivelato che il Partito socialista ha interpellato un costituzionalista sulla questione, ed ha ricevuto una doccia fredda: secondo l’esperto la proposta di legge rischierebbe di essere rigettata dal Consiglio costituzionale francese, in quanto “Il legislatore dovrebbe modificare il diritto della filiazione e dell’adozione”. In Francia esistono infatti due tipi di adozione, quella “semplice” e quella “piena”, e nel secondo caso per il bambino si spezzano tutti i legami con i suoi genitori biologici. Ma due genitori omosessuali, allo stato, non potrebbero mai essere considerati entrambi genitori biologici dello stesso bambino.
Il governo di Francois Hollande potrebbe ancora correre ai ripari e modificare il testo, ma la preclusione rispetto alle adozioni rappresenterebbe di fatto una sconfitta per le istanze della comunità gay, ed una vittoria per gli oppositori di parte avversa.
La situazione rischia persino avere risvolti negativi sul piano internazionale: dalla Russia arrivano una serie di minacce piuttosto chiare: “I gay francesi non avranno i nostri bambini” fa sapere Pavel Astakhov, delegato del Cremlino per i diritti dell’infanzia, una posizione condivisa apertamente dallo stesso Vladimir Putin e ribadita anche da Konstantin Dolgov, rappresentante per i diritti umani presso il ministero degli Esteri: “I parlamenti britannico e francese hanno legalizzato i matrimoni omosessuali, questo diminuisce le possibilità di adozione dei bambini russi da parte di questi Paesi”.