Bersani ci prova: incaricato dal Capo dello Stato Napolitano di trovare i numeri in Parlamento per formare un Governo, il leader del Pd cerca di rendere per lo meno probabile la sua missione impossibile. Il premier incaricato è già partito con le consultazioni, ma l’area che si respira è quella di una chiusura totale: trattativa impossibile con il Movimento 5 Stelle, qualche spiraglio in più per la Lista Civica di Monti, mentre con il Pdl si potrà trovare un’intesa solo con una concessione sul nuovo inquilino del Quirinale.
Bersani però non demorde ed è convinto di riuscire a far quadrare il cerchio con una squadra di prestigio: ecco allora impazzare il toto-ministri nell’eventualità che l’esecutivo veda la luce. All’Economia il nome più gettonato è quello di Pier Carlo Padoan, capoeconomista dell’Ocse, insieme con Fabrizio Saccomani, dg di Bankitalia. Per il ministero del Welfare o del Lavoro si fa il nome di Guglielmo Epifani che ‘contende’ il dicastero con Francesco Boccia e Alessia Mosca.
Nome molto diffuso quello di Milena Gabanelli, mentre per Beni Culturali i papabili sono lo storico Miguel Gotor e l’ex presidente del Fai Ilaria Borletti Buitoni. Un ruolo potrebbe averlo anche il presidente del Consiglio uscente Mario Monti indicato come nuovo possibile ministro degli Esteri. Importante nella formazione del nuovo governo è anche un’eventuale intesa sul sostituto di Napolitano: il Pdl ha già minacciato di bloccare l’attività del Parlamento se dovesse essere scelto un nome di sinistra.
Bersani sembra essere d’accordo con la necessità di indicare un nome di rottura rispetto al passato e per questo tra i possibili candidati alla presidenza della Repubblica, come riporta ‘Repubblica’, ci sono tre cattolici di lungo corso come Franco Marini, Sergio Mattarella e Pierluigi Castagnetti.