Partiranno domani le consultazioni del Capo dello Stato Giorgio Napolitano per la formazione del nuovo governo: il presidente della Repubblica è atteso da un compito molto difficile, vista l’assenza di una maggioranza al Senato dopo le elezioni dello scorso febbraio. Un accordo tra le varie formazioni politiche sembra lontano, anche se il leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani si mostra ottimista sull’ottenimento dell’incarico.
Il segretario della coalizione di centrosinistra ha ripetuto anche oggi quello che va affermando da giorni: chiederà a Napolitano di conferirgli il mandato in quanto leader dello schieramento che ha la maggioranza alla Camera e il maggior numero di senatori a Palazzo Madama.
Cosa farà il Capo dello Stato? L’incertezza è ancora molto alta: la strategia del Pd di cercare una sponda nel Movimento 5 Stelle ha portato buoni frutti per l’elezione del presidente del Senato, ma non sembra essere sufficiente per governare. I grillini hanno più volte ribadito che non voteranno la fiducia a nessun governo e la posizione non sembra essere soggetta a cambiamenti. Un appoggio Bersani lo potrebbe trovare nei centristi guidati da Monti, ma non ci sarebbero comunque i numeri per passare indenni lo scoglio di palazzo Madama.
Fa da spettatore in questo momento il Pdl: dopo aver incassato la doppia sconfitta alle Camere, il centrodestra ha invitato il Pd ha eleggere un moderato al Colle offrendo in cambio l’appoggio a un governo Bersani. Una proposta giudicata come irricevibile dai democratici, ma che potrebbe ritornare di moda nel corso delle consultazioni con Napolitano: toccherà al Capo dello Stato provare a sciogliere una matassa che in questo momento porta solo a nuove elezioni.