Archiviata come un successo la doppia elezione dei presidenti di Camera e Senato, Pierluigi Bersani ora crede davvero di poter riuscire a formare il Governo: la mossa fatta dal segretario Pd con la candidatura di Boldrini e Grasso potrebbe essere ripetuta con la formazione di un esecutivo capace di avere la fiducia a Palazzo Madama, nonostante i numeri dei democratici non consentano di governare da soli.
Niente politici di lungo corso ma nomi nuovi graditi ai grillini in modo da attirare la fiducia del Movimento Cinque Stelle, in fermento dopo il ‘tradimento’ di alcuni senatori con il voto in favore di Grasso e la successiva scomunica di Beppe Grillo. Ma chi potrebbe entrare nell’eventuale governo Bersani? Il toto-ministri già impazza, nonostante non sia certa l’investitura del leader Pd: tra i possibili ministri ci sono molte donne, come Maria Chiara Carrozza, rettore del Sant’Anna di Pisa, la filosofa Michela Marzano e Irene Tinagli.
Quest’ultima potrebbe fare da ponte per convincere anche i montiani, comunque indispensabili per avere la fiducia al Senato. Molto gettonato è il nome di Stefano Rodotà, apprezzato non poco dai grillini, ma anche quelli di Roberto Saviano e Gustavo Zagrebelsky, indicato dal M5S come possibile candidato per il Quirinale. All’istruzione potrebbe esserci lo storico Gotor, mentre un ruolo nel possibile nuovo esecutivo potrebbe averlo anche Fabrizio Barca.
Solo ipotesi al momento perché Bersani non ha ancora ricevuto il mandato da Napolitano e non è detto che lo riceverà: il leader Pd però sembra crederci e vuole sorprendere ancora, mettendo in difficoltà i grillini con una squadra di alto profilo e lontano dai vecchi apparati di partito.