Giornata nera sul fronte giustizia per Silvio Berlusconi: l’ex premier è, infatti, indagato a Reggio Emilia e Napoli. L’inchiesta della Procura emiliana fa riferimento alla lettera spedita dal leader del Pdl, in cui si prometteva il rimborso dell’Imu in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni politiche. L’ipotesi di reato è la violazione dell’articolo 96 del testo unico delle leggi elettorali, cioè il voto di scambio: le indagini sono partite dopo un esposto presentato da una cittadina e nel fascicolo è confluito anche un altro esposto. A riportare la notizia è il Resto Del Carlino.
I pm della Procura di Napoli, invece, hanno inserito il nome di Silvio Berlusconi nel registro degli indagati ipotizzando i reati di corruzione e finanziamento illecito ai partiti: le indagini riguardano una somma di circa tre milioni di euro che sarebbe stata erogata in favore dell’ex senatore Sergio De Gregorio, per il suo passaggio dall’Idv al Pdl.
L’inchiesta è condotta da Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock e dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Francesco Curcio, Alessandro Milita e Fabrizio Vanorio. Tra gli indagati, oltre a Silvio Berlusconi, ci sono anche De Gregorio e Valter Lavitola. La notizia della doppia indagine ai danni di Berlusconi ha scatenato la veemente reazione degli esponenti del Pdl nei confronti della magistratura: queste inchieste, afferma Alessandra Mussolini, sono “un disco rotto che dimostra come una parte della magistratura non ha altro scopo che costruire accuse contro Berlusconi“.
Di “festival giustizialista” parla Daniele Capezzone, mentre l’ex ministro Gelmini definisce le indagini di Reggio Emilia e Napoli “assurde e grottesche”.