La strada verso la cerimonia degli Oscar 2013 si fa sempre più breve. Pochi giorni ancora, e il 24 febbraio si conosceranno finalmente i vincitori. Dopo il capitolo dedicato alle attrici non protagoniste, ora tocca alla loro controparte maschile. Tra Christoph Waltz, Robert De Niro e Tommy Lee Jones per citarne qualcuno, i nomi in gara sono di quelli che pesano. E proprio quest’ultimo, secondo i bookmakers, è dato per favorito a quota 1,75 grazie al suo ruolo in “Lincoln”.
Ma al di là dei pronostici degli scommettitori, il fatto che tutti e cinque abbiano già vinto un Oscar in precedenza, rende questa cinquina piuttosto imprevedibile. Tommy Lee Jones ha vinto il SAG Award, Philip Seymour Hoffman il Critics Choice, mentre il Globe e il Bafta sono andati a Christoph Waltz.
Come si regoleranno quindi i membri dell’Academy? E’ proprio in situazioni di incertezza come queste che spesso agli Oscar trionfa un nome nuovo. Seguendo questa ipotesi, il vincitore potrebbe essere Robert De Niro; Alan Arkin ha un ruolo troppo piccolo in “Argo” per poter essere un serio contendente e su Philip Seymour Hoffman, per quanto con il ruolo del maestro assoggettatore di una setta si confermi l’eccellente attore che già conoscevamo, potrebbe forse pesare l’esclusione di “The Master” dalla categoria Miglior Film. Quanto a Tommy Lee Jones, nonostante sia ancora dato per favorito la sua interpretazione del repubblicano Thaddeus Stevens, personalmente, non mi ha entusiasmato più di tanto, anche perché è molto difficile rubare la scena a quel colosso di recitazione di Day-Lewis. Troppo lontano dalla vittoria secondo i bookmakers, ma in “Django Unchained” Christoph Waltz gioca alla perfezione la parte del comprimario. La sua performance nel ruolo del cacciatore di taglie tedesco che aiuta Jamie Foxx a trovare la moglie ancora sotto schiavitù, è brillante, divertente da guardare con quella sua ironia pungente e quel suo irresistibile sguardo sornione. Tuttavia, il fatto di aver vinto un Oscar nella stessa categoria solo nel 2009 per “Bastardi senza gloria”, potrebbe metterlo fuori dai giochi.
E torniamo a Robert De Niro. Ne Il lato positivo, in cui interpreta il padre di Bradley Cooper, finalmente abbiamo visto l’attore in gran forma, come non lo si vedeva da tempo. In questo film, che segna un riscatto dalle troppe commedie incolore in cui ha recitato negli ultimi anni, De Niro recita in un ruolo dalle molteplici sfumature emotive che in alcune scene ci regala un’intensità talmente commovente, da spingerci fino alle lacrime. Le stesse a cui l’attore si è lasciato andare durante una recente intervista con Katie Couric, segno evidente di quanto “sentisse” la parte e la responsabilità di raccontare una storia così complessa. Robert De Niro è l’unico della cinquina ad aver vinto già due volte. Eppure al grande “Bob” la statuetta dorata manca dal 1981, da quando vinse per “Toro scatenato”. Che l’Academy voglia compensare questa attesa, un po’ come successo l’anno scorso con Meryl Streep? Del resto stiamo pur sempre parlando di uno dei più grandi di Hollywood.
Probabile vincitore: Tommy Lee Jones, “Lincoln”
Non sorprenderebbe: Robert De Niro, “Il lato positivo”
Outsider: Christoph Waltz, “Django Unchained”