Mentre in Italia la Chiesa apre al riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, nel resto d’Europa i passi in avanti sono molto più concreti: dopo la Francia, anche Londra dice sì ai matrimoni gay. La Camera dei Comuni ha, infatti, approvato con 400 voti a favore e 175 contrari il progetto di legge che dà il via libera alle nozze tra persone dello stesso sesso: ora la normativa dovrà ricevere il sì anche alla Camera alta del Parlamento, prima di tornare nuovamente ai Commons per l’approvazione definitiva.
Soddisfazione è stata espressa dal premier britannico David Cameron che ha parlato di un “passo avanti importante”, una norma che rende “la nostra società più forte”. Il provvedimento è stato approvato grazie al sostegno di laburisti e liberali, mentre molti conservatori, il partito del primo ministro, si sono schierati contro il progetto.
Se dovesse essere approvata in maniera definitiva, la normativa consentirà alle persone dello stesso sesso di sposarsi sia civilmente che con rito religioso, laddove ci sia un’istituzione religiosa disposta a farlo: la legge sarà valida in Inghilterra e Galles, dove attualmente è in vigore un provvedimento che permette le unioni civili (‘civil partnership’), con il riconoscimento di alcuni diritti (dall’eredità alla pensione, compreso il mantenimento dei figli).
Attualmente in Europa le nozze omosessuali sono riconosciute in Spagna, Portogallo, Islanda, Belgio, Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, mentre la Francia sta per approvare il provvedimento, nonostante le dure polemiche scoppiate. In altre nazioni invece, come Germania, Slovenia, Croazia, Finlandia, pur non essendoci il riconoscimento del matrimonio, esistono i patti civili. In Italia, come in molti paesi dell’est europeo, attualmente le coppie omosessuali non hanno alcun tipo di riconoscimento.