Un processo dallo svolgimento sempre più bizzarro, quello a carico dell’ex Premier Silvio Berlusconi per i reati di concussione e prostituzione minorile. Oggi sarebbe stato il turno della madre di Karima El Mahroug (da tutti conosciuta come “Ruby rubacuori”) di prestare la sua deposizione nell’aula del tribunale di Milano, ma da alcune ore si è appreso che ciò non avverrà. Il motivo? La difesa di Berlusconi non le avrebbe pagato il viaggio in aereo da Catania a Milano.
Secondo le attuali ricostruzioni, in mattinata la madre di Ruby avrebbe inviato un fax (o, secondo altre fonti, un messaggio di posta elettronica) al collegio dei giudici presieduto dalla Dott.ssa Giulia Turri, per spiegare la sua impossibilità a presenziare al processo. La motivazione, testualmente, sarebbe stata che “lo studio Ghedini non ha attrezzato le spese per il viaggio, e percio’ sono stata costretta a rinunciare al volo. Ribadisco la mia volonta’ a essere presente in udienza, a condizione che mi si paghi il viaggio”.
Stamane in Aula non c’erano nemmeno i difensori di Berlusconi, ne’ Nicolo’ Ghedini ne’ Piero Longo, in quanto candidati alle elezioni nella circoscrizione Veneto ed impegnati con una iniziativa elettorale. La loro sostituta, Paola Rubini, ha quindi spiegato che la difesa aveva già chiesto alla signora Zhara Yazhili dettagli per la preparazione del viaggio, ma che in seguito non vi sarebbe stata più risposta da parte della donna, ed ha infine ribadito l’intenzione di ascoltarla.
A questo punto non è mancata la reazione del pm Ilda Boccassini, che si è detta convinta che stante la rappresentata situazione, si poteva anche fare a meno della testimonianza della madre di Ruby, insistendo sul fatto che “se fosse stata reale questa intenzione di sentire la mamma della persona offesa, i biglietti aerei si potevano fare tranquillamente online”, e chiedendo al tribunale di valutare l’effettiva necessità di ascoltare la teste, costringendola a percorrere in macchina i centinaia di chilometri necessari. Dopo circa cinque ore di camera di consiglio, i giudici hanno infine accettato la tesi dell’accusa, parlando di un “comportamento omissivo” e respingendo la richiesta della difesa, revocando così la testimonianza della madre della signora Zhara.
Ma le cattive notizie per Berlusconi non finiscono qui. Il tribunale di Milano ha infatti convocato per la prossima udienza del 4 febbraio il Pm del tribunale dei minori, Anna Maria Fiorillo, che in servizio la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010, ha sempre sostenuto di non aver avallato le operazioni che portarono la minorenne ad essere rilasciata ed affidata a Nicole Minetti. Per i giudici la presenza della Fiorillo è ormai “assolutamente necessaria ai fini della decisione”, mentre per i legali di Berlusconi tale situazione lede i diritti della difesa, in quanto la nuova teste verrà convocata “senza aver sentito le parti”.