Dentro o fuori: il giorno della verità sta per arrivare, lunedì alle 20 scade il termine per presentare le liste dei candidati alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e dentro il Pdl la partita è divenuta uno scontro aperto. Da una parte c’è Denis Verdini dall’altro Angelino Alfano: il primo appoggia la ricandidatura degli ‘impresentabili’, convinto che il loro bagaglio di voti sia fondamentale per la rimonta del centrodestra, l’altro invece vuole liste pulite sulla scia di sondaggi che indicano un calo di consensi se verranno ripresentate persone compromesse con la giustizia.
In mezzo c’è Silvio Berlusconi combattuto tra l’appoggio ad alcuni dei suoi fedelissimi, Dell’Utri e Cosentino su tutti, e i suoi ‘amati’ sondaggi: ieri notte sembrava che ad aver prevalso fosse stata la linea Alfano, con Dell’Utri, Laboccetta, Papa e Landolfi fuori dalla liste.
Dopo poche ore però tutto è di nuovo in ballo: la retromarcia è stata innescata soprattutto dal caso Cosentino che senza candidatura e ingresso in Parlamento vedrebbe aprirsi le porte del carcere. Ecco allora che la partita è ancora tutta da giocarei e si prevedono due giorni di duello aperto nel Pdl: i sostenitori delle liste pulite contano molto sui rilevamenti in possesso del leader del Pdl, secondo cui i voti persi con la ricandidatura degli impresentabili sarebbe superiore alla quota di voti assicurata dagli stessi. Poi c’è l’esempio del Pd in Sicilia che non può essere ignorato.
Ecco perché la linea ‘dura’ sostenuta da Alfano sembra ancora prevalere e il giorno e mezzo che manca alla chiusura delle liste rende possibili sorprese.