Il Ministero dell’Interno ha deciso: dei 219 simboli presentati in vista delle elezioni politiche, 169 sono stati accettati, 34 devono apportare delle modifiche obbligatorie e 16 sono stati rigettati per carenza di documentazione.
Sconfitti quindi i simboli farlocchi praticamente identici che avrebbero fatto concorrenza a quelli di Grillo, della lista Monti, fino alla Rivoluzione Civile di Ingroia, e che avrebbero probabilmente tratto in inganno alcuni elettori in sede di voto, portando ad influenzare negativamente il risultato di quelle liste.
In particolare la lista doppione del Movimento 5 Stelle, presentata da un ex grillino, è stata ricusata, così come i simboli simili al partito di Ingroia ed alla Lista Monti (anche se in questo caso i diretti interessati si dicono molto perplessi della decisione) dovranno essere modificati. Stessa decisione per il logo della Lega Nord, per via della m maiuscola sul nome di Tremonti. Le modifiche sul simbolo però, afferma Calderoli, sono già pronte. Modifiche obbligatorie dovranno essere apportate anche al simbolo di “Liberi da Equitalia” dell’avvocato napoletano Angelo Pisani, lista alleata con il Pdl sia alla Camera che al Senato. Tra i simboli bocciati definitivamente invece quelli di: ‘Italia società civile’, ‘Democratici di sinistra’, ‘Fronte dell’Uomo qualunque’, ‘Italia Opera’, ‘Come ci hanno ridotto’, ‘Democrazia Europea’ (presentato due volte).
Adesso a disposizione dei partiti ci sono 48 ore di tempo per presentare i simboli modificati al Viminale, oppure per fare ricorso, sul quale deciderà l’Ufficio Nazionale Centrale.