Oltre il glamour, il red carpet, oltre i meglio e i peggio vestiti c’è altro, molto altro. Ci sono i premi certo, ma di sicuro questa 70ma edizione dei Golden Globes non passerà alla storia per aver decretato Argo e Les Miserables i migliori film dell’anno, almeno non sarà solo per questo. Come succede sempre in questo genere di occasioni, vincitori e vinti sono protagonisti di momenti da incorniciare. E sono i loro discorsi soprattutto a regalarci risate, commozione e anche qualche lacrima.
Ma il passaggio più toccante, e per certi versi anche più sorprendente, della serata di ieri è stato senza dubbio il discorso di Jodie Foster, salita sul palco del Beverly Hills Hotel per ritirare il premio alla carriera Cecil B. De Mille attribuitole per i suoi “fondamentali contributi al mondo dello spettacolo” dopo 47 anni di grande cinema.
L’attrice e regista ha sempre fatto della riservatezza il suo stile di vita e nonostante un’ esistenza intera passata sotto i riflettori, si è sempre dimostrata molto restia a sbandierare in pubblico il suo privato. Per questo lo stupore della platea è stato tanto quando nel suo discorso di accettazione ha regalato dolcissime parole alla sua ex compagna, definita «la mia ex partner in amore, mia virtuosa sorella d’anima di una vita». E’ la prima volta che la Foster parla così esplicitamente della sua vita personale, ma lo ha fatto con la classe e la personalità che da sempre la contraddistinguono imprimendo un segno indelebile sulla serata. Introdotta dall’amico Robert Downey Jr. , che scherzosamente ha rammentato la sua passione nel salvare “reietti” come lui e Mel Gibson, seduto in prima fila accanto ai figli dell’attrice, la Foster ha esordito con un tono tra il serio e lo scanzonato tenendo col fiato sospeso la platea fino alla rivelazione che tutti un po’ si aspettavano. «Credo di avere un bisogno improvviso di dire qualcosa che non ho mai detto in pubblico. Sono un po’ preoccupata ma non così nervosa come il mio agente. Per cui lo dirò chiaro e orgogliosa, va bene? Come tutti sanno sono… single», ha detto l’attrice sorridendo prima di tornare più seria, senza però disdegnare frecciatine sulla moda tanto in voga di vivere la propria vita sotto la lente di ingrandimento di un reality show: «Ho già fatto il mio coming out mille anni fa, nell’età della pietra, prima a parenti e amici e poi via via a chi incontravo nella mia cerchia. Ma ora apparentemente mi viene detto che ogni celebrità deve parlare dei dettagli della prova vita privata con una conferenza stampa, un profumo e un reality in prima serata. E voi ragazzi potreste essere sorpresi, ma io non sono Honey Boo Boo Child (una bambina protagonista di un reality statunitense in cui si raccontano i suoi sforzi per diventare una reginetta di bellezza, ndr). No, mi dispiace». Ma il momento più intenso del lungo discorso Jodie Foster lo ha riservato a Cydney Bernard, sua compagna per 20 anni, da quando si conobbero sul set di Sommersby nel 1993, una relazione mai nascosta dall’attrice e nel corso della quale sono stati concepiti i due figli della coppia (Charles nel 1998 e Christopher nel 2001); Con le lacrime agli occhi la Foster ha poi reso omaggio alla madre 84enne Evelyn Almond, affetta da semenza senile: «Mamma, lo so che sei dentro quegli occhi azzurri da qualche parte. Ti amo, ti amo, ti amo, e spero che se dico questo tre volte, le parole sapranno magicamente raggiungere la tua anima, e potranno riempirla di grazia, con la gioia di sapere che hai fatto bene in questa vita, sei una mamma grande!».
«Sento questo momento – ha concluso l’attrice – come la fine di un’era e l’inizio di qualcos’altro, un momento spaventoso ed eccitante». Ma niente paura, abbandonare le scene non rientra nei piani della Foster, perché in fondo di donne toste come Jodie ne abbiamo ancora bisogno..
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