Sconcerto espresso dalla Chiesa dopo la decisione della Cassazione che ha di fatto aperto le porte alla possibilità per una coppia gay di crescere un figlio. La risposta ufficiale arriva attraverso Avvenire, quotidiano della Cei, Conferenza Episcopale Italiana: “Sentenza Ambigua” è il titolo che campeggia oggi sulla prima pagina del giornale, con un occhiello che parla di “sconcerto dopo la decisione su un minore conteso dai genitori”.
Nell’articolo poi la posizione della Chiesa viene spiegata così: “Per esperienza comune di ogni essere umano la nascita di un bambino scaturisce dall’unione tra un uomo e una donna, comporta la cura e l’allevamento da parte dei genitori”. Secondo l’Avvenire la sentenza della Cassazione “lascia stupefatti quando cancella tutto ciò che l’esperienza umana, e con essa le scienze psicologiche, ha elaborato e accumulato in materia di formazione del bambino”.
L’articolo prosegue individuando “il punto più sconvolgente dalla pronuncia, quando considera il bambino come soggetto manipolabile, attraverso sperimentazioni che sono fuori dalla realtà naturale, biologica e psichica, umana e che non si sa bene quanto dovrebbe durare”. Nella sentenza della Cassazione veniva considerato un “mero pregiudizio” sostenere che “sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale”, rimarcando come manchino a sostegno di tale tesi “certezze scientifiche o dati di esperienza”.
Una posizione che non è accolta con favore neanche dall’Osservatorio dei diritti dei Minori che definisce la sentenza “shock” e in una nota spiega come “non si capisce di cosa parli la Cassazione quando afferma che non esistono certificazioni scientifiche attestanti l’inidoneità dei gay ad adottare”, aggiungendo: “Non è la prima volta che la Suprema Corte stupisce con sentenze scioccanti, come alcune relative alla violenza sulle donne”.