Seppur di sabato ed all’antivigilia dell’ultimo dell’anno, abbiamo assistito ad un’altra giornata frenetica nel mondo politico italiano, a meno di due mesi dalle elezioni.
In mattinata il magistrato siciliano Ingroia ha sciolto gli indugi ed ha ufficializzato la nascita del Movimento “Rivoluzione Civile”, che farà parte di una coalizione (guidata dallo stesso Ingroia) che comprenderà al suo interno anche l’Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, i Verdi ed i Comunisti Italiani, oltre al movimento dei sindaci arancioni, capitanati da De Magistris. Duri attacchi del magistrato al Pd per non aver voluto parlare di alleanze con loro, ed al neo candidato democratico Pietro Grasso, definito da Ingroia un uomo di Berlusconi.
Prime crepe intanto nella coalizione guidata da Monti, con il ministro Passera che, vista la mancata creazione di una lista unica alla Camera, minaccia ora di non accettare più la candidatura. Casini intanto, sulle parole di Monti che aveva garantito un controllo tramite il commissario Bondi sulla scelta dei membri della coalizione centrista, ha dichiarato che i candidati dell’Udc se li sceglierà da solo.
Infine Berlusconi in mattinata aveva promesso una commissione d’inchiesta sul Governo Monti nel caso vincesse le elezioni, per il golpe di cui sarebbe stato vittima. In serata l’incontro con la Lega Nord non ha prodotto i risultati auspicati, e c’è la possibilità che l’alleanza salti, forse proprio per il ruolo di Berlusconi come capo della coalizione.