Uno scheletro è stato ritrovato nei pressi del Ponte di Spessa Po: si tinge di giallo il Natale in provincia di Pavia, dove che un cacciatore del paese, Enrico Lanzi, ex difensore del Milan negli anni settanta, il 24 dicembre ha rinvenuto i resti di un cadavere. Secondo i primi accertamenti si tratterebbe di una ragazzina: l’uomo era a passeggio sulle rive del fiume, con il suo cane, quando ha compiuto l’atroce scoperta e ha avvertito immediatamente il sindaco di Spessa, Giuliano Spiaggi.
Dopo l’allarme, sul posto del ritrovamento sono giunti di carabinieri di Corteolona: sono stati loro a verificare che lo scheletro, in parte mummificato, era privo di braccio, gamba destra e mandibola inferiore, molto probabilmente a causa della lunga permanenza in acqua. Secondo le prime analisi effettuate sul posto, il cadavere sarebbe restato in acqua per almeno un anno: ad eseguire le verifiche è stato l’Istituto di Medicina legale dell’Università di Pavia.
La piccola altezza, un metro e mezza circa, fa pensare che possa trattarsi di una bambina o adolescente: a prima vista non sembrano esserci segni di violenza, anche se serviranno esami più accurati per averne conferma. Oltre allo scheletro è stata rinvenuta anche una maglietta intima bianca. I primi passi delle indagini cercheranno di risalire all’età precisa del cadavere e all’identità della vittima: il magistrato che coordina le indagini, il sostituto procuratore di Pavia Paolo Mazza, ha già ordinato l’esame del Dna.
Si stanno inoltre verificando tutte le denunce di scomparsa presentate nelle zone a monte del ritrovamento, sia lungo il fiume Po che nei paesi degli affluenti tra Lombardia e Piemonnte: al momento non è stata riscontrata alcuna compatibilità con le caratteristiche del corpo ritrovato a Spessa Po.