Senza lavoro o con un impiego a termine: ecco la posizione di più di un quinto di italiani, secondo i nuovi dati diffusi dall’Istat e riferiti ad ottobre 2012. Numeri inquietanti che fotografano una situazione che ormai ha fatto suonare qualsiasi tipo di allarme: in Italia la disoccupazione ha superato l’11% (11,1%), aumentando dello 0,3% rispetto a settembre e di ben 2,3 punti su base annua. Si tratta del tasso più elevato dall’inizio delle serie mensili, datato gennaio 2004, mentre in riferimento alle serie trimestrali, è il risultato peggiore dal primo trimestre 1999.
Si tratta di quasi tre milioni di persone senza lavoro: per la precisione sono 2 milioni e 870mila i disoccupati, con un aumento del 3,3% rispetto a settembre (93mila unità in più) e una crescita su base annua del 28,9% (644mila unità). L’aumento della disoccupazione riguarda sia la componente maschile che quella femminile.
Le cose sono ancora più gravi se si guardano i dati sulla disoccupazione giovanile (15-24 anni): qui il numero dei disoccupati ha toccato il 36,5%, livello mai raggiunto sia dall’inizio delle serie mensili (2004), sia dall’inizio delle serie trimestrali (1992). L’Istat riferisce anche che in questa fascia di età ci sono 639mila persone in cerca di lavoro.
Dati aggravati dai numeri del precariato: sono quasi tre milioni (2,9 milioni) i lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato. Nel terzo trimestre del 2012 i dipendenti a termine sono 2 milioni e 447mila, a cui si aggiungono i 430mila collaboratori, arrivando quindi in totale a 2 milioni e 877mila precari: anche in questo caso si hanno di fronte numeri da record, mai raggiunti dall’inizio delle serie trimestrali specifiche, risalente al terzo trimestre 2004.