Sono riprese all’alba di questa mattina le ricerche di Francesco Zaccaria, l’operario di 29 anni, disperso da ieri mattina dopo la tromba d’aria che ha colpito l’area dell’Ilva di Taranto: i sommozzatori dei vigili del fuoco del comune pugliese hanno rinvenuto nei fondali del porto la cabina gru sulla quale lavorava il giovane. Il mezzo si trova a 24 metri di profondità e si sta procedendo con le operazioni di recupero: secondo quanto afferma un collega, Zaccaria aveva abbandonato la cabina al passaggio della tromba d’aria.
Le ricerche dell’uomo proseguono con i soccorritori che scandagliano i fondali, ma tutto è reso più difficile dalla visibilità ridotta quasi a zero. Una giornata drammatica per l’intera zona quella di ieri con settanta feriti e danni che, secondo stime non ancora ufficiali, sarebbero di decine di milioni: l’azienda è alle prese con l’inventario dei danni strutturali subiti, mentre sono in corso anche le verifiche di agibilità degli impianti, con le acciaierie 1 e 2 in funzione e l’altoforno 1 riavviato ieri sera.
Dalle sette di questa mattina ha avuto inizio lo sciopero di otto ore in tutti gli stabilimenti del gruppo Riva proclamato dai sindacati metalmeccanici. Intanto oggi pomeriggio è previsto il vertice a Palazzo Chigi sul caso Ilva: i segretari territoriali di Fim, Fiom e Uilm e i delegati di fabbrica sono attesi a Roma, dove verrà loro illustrato il decreto legge che dovrebbe consentire la continuità produttiva dello stabilimento.
Domani il decreto che trasforma l’Autorizzazione integrata ambientale in legge dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri: il via libera permetterà all’acciaieria, sequestrata dalla magistratura, di riaprire nel giro di pochi giorni.