Sequestro lampo per Giuseppe Spinelli, il ragioniere di Silvio Berlusconi, l’uomo cui è affidata la gestione dei pagamenti dell’ex premier, compresi i conti delle ‘olegettine’: Spinelli, insieme alla moglie, ha passato una notte in mano ad un gruppo di banditi, armati e con il volto coperto da maschere. La mattina seguente è arrivata la liberazione, dopo una telefonata all’ex presidente del Consiglio: l’episodio risale al 15 ottobre ed è venuto alla luce questa mattina in seguito ad un’operazione della Polizia che ha portato all’arresto dei responsabili.
In manette sarebbe finito un pregiudicato barese, già in passato protagonista di rapimenti di direttori di banca, oltre ad altre cinque persone: due italiani e tre albanesi.
Ancora oscuri i contorni della vicenda, anche se alla base del rapimento ci sarebbe una richiesta di denaro arrivata a Berlusconi: secondo quanto trapela, lunedì 15 ottobre Spinelli è aggredito sul pianerottolo di casa sua da due uomini che lo spingono all’interno, immobilizzano la moglie e li obbligano a stare seduti su un divano. Nel cuore della notte arriva anche il capo del gruppo di malviventi: vogliono soldi da Berlusconi, oltre trenta milioni di euro, e in cambio offrono materiale che riguarda il lodo Mondadori.
Spinelli chiama Berlusconi e i banditi se ne vanno: a questo punto l’ex presidente del Consiglio fa intervenire la sua scorta, con Spinelli e la moglie che sono trasportati in una località segreta. Il 16 ottobre viene avvisata la Procura di Milano e le indagini sono avviate da Ida Boccassini: oggi la svolta con arresti e perquisizioni in diverse città. Fondamentale per l’inchiesta sarebbero state le scarpe rosse indossate dal capo banda, ma i contorni della vicenda sono ancora tutti da chiarire.