“Assolto perché il fatto non sussiste”: questa la decisione del giudice Bruno Giangiacomo nei confronti del governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, nel processo con rito abbreviato che lo vedeva sul banco degli imputati per l’inchiesta Terremerse su un finanziamento della Regione alla cooperativa guidata dal fratello Giovanni.
Errrani era accusato di falso ideologico in atto pubblico: i pubblici ministeri avevano chiesto una condanna a dieci mesi e venti giorni per aver favorito il fratello. Oltre al governatore, assente in aula al momento della lettura della sentenza, sono stati assolti “perché il fatto non costituisce reato” anche i dirigenti della Regione Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti: per loro, accusati anche di favoreggiamento oltre che di falso, la Procura aveva chiesto dodici mesi.
L’inchiesta prende spunto dal finanziamento di un milione di euro effettuato dalla Regione, guidata già da Errani, alla cooperativa Terremerse, presieduta all’epoca da Giovanni Errani per la costruzione di uno stabilimento enologico: come accertato dalla Procura, l’autodichiarzione di lavori conclusi al 31 maggio 2006 firmata dal fratello del governatore era falsa, visto che il permesso di costruire era arrivato soltanto pochi giorni prima. Nel 2009 il caso è messo in primo piano sul Giornale e il governatore per rispondere alle accuse, produce una relazione spontanea, compilata da Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, in cui si dichiara la pratica di erogazione fondi completamente regolare. I magistrati però sostengono il contrario e chiedono il rinvio a giudicio di Errani, che oggi è stato assolto, mentre per altri sei indagati il processo inizia ora con udienza fissata il 1 febbraio 2013.
La sentenza, come spiegato da Alessandro Gamberini, legale di Errani, è una assoluzione piena per tutti gli imputati: per Errani il giudice afferma che la decisione non lo riguardava e i due dirigenti regionali hanno operato in buona fede.