Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato lo stato di “grave catastrofe” per lo stato di New York: la ‘Grande Mela’ è stata messa in ginocchio dall’uragano Sandy che si è unito ad una perturbazione proveniente da nord provocando quella che è stata ribattezzata la ‘tempesta perfetta’, che continua a fare danni e vittime.
Al momento si contano diciassette morti: sedici negli Stati Uniti più uno in Canada, ma purtroppo il bilancio di Sandy è ancora provvisorio. Tre persone sono morte in Pannsylvania, tra cui un bambino di otto anni colpito dal ramo di un albero; due vittime in Connecticut, tra cui un vigile del fuoco il cui camion è stato travolto da un albero. Ancora la caduta di un albero all’origine del decesso di un uomo in Maryland, mentre in West Virginia una donna è deceduta dopo un incidente stradale provocato dal maltempo.
Le stime parlano di danni tra i 10 e i 20 miliardi di dollari quando la tempesta sarà definitivamente passata: per capire la gravità della situazione basta pensare che anche oggi, per il secondo giorno consecutivo, Wall Street resterà chiusa, un evento che per cause naturali non si verificava addirittura dal 1888.
Diverse le interruzioni di corrente che si sono verificate a New York: alcuni corto circuiti sarebbero alla base dell’incendio che sta imperversando da diverse ore nel Queens e che ha distrutto cinquanta case, provocando almeno due feriti. Altri due incendi sono divampati a Brooklyn e vari roghi si segnalano in tutta la città. Per precauzione è stata chiusa anche una delle unità della centrale nucleare Indian Port. Problemi anche sul web con alcuni siti irraggiungibili, tra questi c’è anche l’edizione italiana dell’Huffington Post: la criticità potrebbe essere dovuta a danni elettrici al database.