“Questa legislazione regionale è giunta al termine”: apre così il suo discorso davanti al Consiglio Regionale Roberto Formigoni, governatore della Lombardia. Una dichiarazione che arriva dopo che i consiglieri del Pdl ieri hanno rimesso il loro mandato nelle mani del capogruppo: una decisione che Formigoni si augura facciano anche altri 15 colleghi “in modo da porre fine alla legislatura in tempi rapidissimi”.
Punta al voto immediato il presidente della Regione Lombardia, “entro 45 giorni”, fissando per metà gennaio la data ideale: prima però al ‘Pirellone’ bisognerà lavorare alla modifica della legge elettorale con l’eliminazione del listino. Proprio per questo Formigoni annuncia l’intenzione di varare una nuova giunta tecnica in tempi rapidissimi: “Intendo dare vita a una giunta di persone esterne alla politica nei prossimi giorni – le parole pronunciate dal governatore -, quindi questa è l’ultima settimana di vita di questo Consiglio regionale che in tempi brevissimi dovrà eliminare il listino dalla legge elettorale”.
La seduta è stata preceduta da una protesta dei consiglieri del centrosinistra che hanno occupato il banco di presidenza dell’aula ed esposto lo striscione: “Tempo scaduto, Formigoni dimettiti”. Protesta anche da parte della Lega Nord, con i consiglieri del partito guidato da Maroni che sono entrati al Pirellone indossando una maglia con la scritta: “Mafiosi, giù le mani dal nord”.
Nel corso del dibattito, i consiglieri di Pd, Sel e Idv hanno confermato di essere disposti a dimettersi per porre fine alla legislatura, così come anche quelli dell’Udc che con il capogruppo Gianmarco Quadrini ha affermato: “Dobbiamo prima approvare una legge elettorale giusta e il bilancio, poi andare al voto”.