Berlusconi non si ricandida: l’ex presidente del Consiglio annuncia il passo indietro per unire i moderati e non “consegnare l’Italia alla sinistra”. L’ex premier annuncia il suo passo indietro, anticipato dalle parole di ieri di Alfano, utilizzando la trsamissione ‘La Telefonata’ di Belpietro e spiega i motivi che stanno alla base della sua decisione: “La mia non ricandidatura è coerente con quanto fatto dal 1994, quando scesi in campo, anche allora c’era il rischio di vedere l’Italia in mano alla sinistra”.
Berlusconi va anche oltre, proponendo Monti come leader dei moderati, dopo aver passato mesi a chiedere la sua non ricandidatura alla guida del prossimo governo: “Non escluderei Mario Monti come leader del raggruppamento dei moderati – le parole di Berlusconi -, ha sempre rappresentato quest’area”. Il presidente del Consiglio non è però l’unico nome sulla lista di Berlusconi che parla di contatti con varie personalità.
Ma il Cavaliere è in vena di aperture e allarga il campo del nuovo raggruppamento di moderati non solo a Casini, ma anche al suo ‘nemico’ Gianfranco Fini e al suo ex ministro Tremonti: “Il mio appello è rivolto a tutti i moderati che rappresentano la maggioranza degli italiani e non si riconoscono nella sinistra, guidata dalla Cgil, dalla Fiom e da Vendola. Un appello ai leader e ai piccoli leader in campo, a Casini, ai Italia Futura, a Sgarbi, a Tremonti, alla Lega”.
Insomma, tutti insieme appassionatamente: questo l’appello di Berlusconi disposto a non ricandidarsi “per il bene del paese”, perché sarebbe un delitto lasciare anche un solo voto quando si “deve evitare che il governo dell’Italia finisca in mano alla sinistra”.