Alla fine nessuno è contento: il Tnas riduce la squalifica di dieci mesi inflitta ad Antonio Conte per lo scandalo calcioscommesse, ma il lodo non rende felice nessuna delle parti in causa.
Non è soddisfatto l’allenatore della Juventus che puntava ad un annullamento della squalifica e invece dovrà restare lontano dalla panchina fino al prossimo 8 dicembre; non è contento il presidente bianconero Agnelli che continua a dirsi convinto dell’innocenza del proprio tecnico e chiede la riforma della giustizia sportiva; non può essere felice la Federazione che ha l’ennesima dimostrazione di come qualcosa non vada all’interno dei propri organi di giustizia.
Proprio la necessità di una riforma del ‘tribunale’ del calcio è l’unica cosa certa che emerge dal processo sul calcioscommesse: troppi dubbi accompagnano ogni sentenza emessa, troppe contraddizioni emergono ogni qualvolta i giudici sono chiamati a decidere su uno dei sempre più frequenti scandali che travolgono il calcio italiano. In attesa che le ‘menti argute’ da cui è formato il mondo del pallone tricolore trovino un accordo per mettere in piedi una giustizia sportiva realmente giusta, resta la sentenza emessa questo pomeriggio dal Tnas.
“Il collegio arbitrale – si legge-, definitivamente pronunciando, nel contraddittorio delle parti, disattesa ogni altra istanza deduzione ed eccezione…in parziale accoglimento della domanda subordinata formulata con istanza di arbitrato del 29 agosto 2012 da Antonio Conte infligge al medesimo la sanzione della squalifica fino all’8 dicembre 2012”. In pratica l‘allenatore della Juventus dovrà saltare altre quattro partite di Champions League e altre dieci di campionato, per tornare ad occupare il suo posto in panchina domenica 9 dicembre in occasione di Palermo-Juventus.