Emilia: nuove scosse in mattinata, oggi lutto nazionale

Oggi è la giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto in Emilia-Romagna, ma purtoppo la terra continua a tremare. In seguito alla forte scossa di ieri – magnitudo 5.1 registrata alle 21.20 – questa mattina gli abitanti dell’Emilia hanno avvertito nuovamente altre scosse. Alle 7.26 è stata avvertita la prima scossa, di magnitudo 2.5, poi altre tre scosse sempre questa mattina, tutte oltre il terzo grado della scala Richter. Dopo la scossa di ieri sera molti cittadini emiliani hanno deciso di trascorrere la notte all’aperto, in auto, in camper o nelle tendopoli allestite dalla Protezione Civile. La scossa è stata avvertita in tutto il Nord Italia, ma, fortunatamente, non ha provocato nè feriti, nè vittime.

La forte scossa di ieri ha provocato la caduta della torre dell’orologio di Novi, da 300 anni simbolo della città. Il sindaco del Comune di Novi, Luisa Turci, si è detta fiduciosa: “La nostra torre è crollata ma noi non crolliamo, siamo in piedi, ce la faremo perché abbiamo le forze per farcela”. Per la giornata di oggi sono previste precipitazioni su tutta la Regione: la Protezione civile regionale ha emesso un’allerta meteo che sarà in vigore fino alle 2 di questa notte. Secondo le previsioni il tempo dovrebbe migliorare già a partire da domani.

“Dinanzi a tragedie di questa portata, è solo restando uniti che si può reagire con la fermezza e la determinazione necessarie a fronteggiare questa gravissima emergenza sociale ed economica” ha affermato il presidente del Senato, Renato Schifani. Nessuno però può prevedere quando cesseranno le scosse. Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituo nazionale di geofisica e vulcanologia, ha dichiarato al quotidiano La Stampa: “C’e’ chi dice tra due mesi, chi tra una settimana e chi parla di anni. La verita’ e’ che nessuno puo’ dirlo con certezza. Prima o poi l’energia disponibile finirà. Si sta liberando l’energia accumulatasi in secoli nella spinta biodinamica da Sud a Nord verso le Alpi. E’ meglio avere una lunga sequenza di scosse minori piuttosto che un’unica frattura di potenza devastante. Anche andare a vedere i precedenti storici serve fino a un ceto punto: ogni scossa modifica il sottosuolo e quindi ogni scossa successiva, anche se avviene sullo stesso territorio, e’ imprevedibile”.

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