Questa sera alle 21:30 si concluderà ufficialmente la stagione calcistica spagnola, con il match tra Athletic Bilbao e Barcellona che deciderà quale delle due squadre porterà a casa la Copa Del Rey. Si tratta della replica del match di tre anni fa, che finì per quattro a uno in favore dei catalani.
Ma Athtletic Bilbao-Barcellona ha anche un sapore differente, soprattutto in questa occasione dove ad ospitare la partita la capitale spagnola, Madrid, simbolo del potere del Re, proprio quel Re che assegnerà il titolo. Le Comunità basche e catalane, infatti, lottano da tempo per ottenere l’indipendenza, e proprio le società calcistiche sono diventate nel tempo due simboli dell’indipendentismo. Nella finale di tre anni fa, l’inno fu fischiato da entrambe le tifoserie, e memore dell’accaduto la presidente della Comunità di Madrid, Esperanza Aguirre (PP), ha acceso la scintilla, proponendo, in caso di reiterazione dell’episodio, che la partita si giochi a porte chiuse.
Il presidente del Barça, Rosell, ha provato a stemperare le polemiche: “Andiamo a giocare a calcio, non a fare politica”. Eppure la politica il Barcellona la porta nel proprio slogan simbolo: “Mes que un club”. I baschi, dal canto loro pretendono di politicizzare l’incontro, o almeno è quanto giunge dall’Esait sul proprio sito, che esorta a “rivendicare più sonoramente possibile durante l’intera partita, soprattutto mentre si suona l’inno di chi ci nega l’ufficialità”.
I presupposti per nuove polemiche al veleno durante e nel post gara, insomma, sembrano davvero esserci tutte. La speranza è che non influiscano sulla bellezza dello spettacolo, visto che Barcellona e Athletic Bilbao sono due delle squadre che giocano il più bel calcio in Europa.