Una direttiva in vigore da più di un anno sul divieto di trasporto di animali sui treni Eurostar torna ora agli onori della cronaca, col rischio di creare un pò di confusione. Era infatti la fine del 2011 quando la senatrice radicale Donatella Poretti ed i suoi colleghi Marco Perduca e Roberto Della Seta, presentarono una interrogazione parlamentare all’allora “neo” ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per chiedergli di intervenire sulla decisione di Trenitalia, che aveva emanato il provvedimento che a tutt’oggi non permette il trasporto di animali di grossa taglia (che non possano rientrare in una gabbietta di 70 x 50 x 30 cm) sui treni ad alta velocità, riservando ai padroni solo i Regionali o gli Espressi.
A quanto pare la risposta è arrivata, ed è apparsa piuttosto “pilatesca” facendo andare su tutte le furie l’ormai nota Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) che ha emanato una nota dai toni molto accesi nei confronti dello stesso Passera.
Di fronte ad una situazione che rimarrà di fatto immutata, gli animalisti sono insorti parlando di una posizione “grottesca e ridicola”, e denunciando una sorta di strisciante campagna anti-animali: “Il Ministro Passera farebbe bene a viaggiare sui treni regionali e per i pendolari per scoprire quelli che sono i veri problemi del trasporto ferroviario in Italia dove ci sono i servizi igienici che spesso non funzionano o che sono al limite della decenza“. Il presidente nazionale di Aidaa, Lorenzo Croce, ha affermato che al contrario serve una “liberalizzazione” del trasporto di cani e gatti sui treni, fatte salve le indispensabili condizioni igieniche da rispettare, paventando addirittura un esposto contro il ministro dello Sviluppo per “istigazione all’abbandono di animali”. “Cosi facendo si creano delle disparità tra cittadini italiani in sede di diritto al trasporto pubblico, vietando di fatto alcuni treni ai possessori dei cani” ha concluso. Ma in pratica, cosa esattamente è stato riferito (in commissione al Senato) dal ministro?
Parrebbe poco o nulla, se non la posizione ufficiale di Trenitalia, ribadita dal suo addetto stampa, Marco Mancini, che in una nota ha riferito la mancanza di “novità” rispetto alla normativa sul trasporto degli animali domestici, che tra l’altro risulterebbe essere stata adottata dopo un confronto con le associazioni animaliste: “La scelta di Trenitalia serve a contemperare le esigenze di tutti i clienti: quelle di chi possiede animali e quelle di altri viaggiatori, alcuni dei quali non gradiscono viaggiare con altri animali o perchè affetti da allergie o perchè da fobie. Resta valido il fatto che il trasporto dei cani sui treni con le carrozze a vano unico avviene con il classico trasportino.”
Se la questione appare di non facile risoluzione, ed il ministro Passera non è certo sembrato molto interessato alla materia, bisogna d’altro canto rilevare che (come spesso accade ultimamente) c’è chi ha colto l’occasione per dare addosso a priori all’esecutivo, con titoloni che disinformano parlando dell’ennesima “trovata” di Monti contro gli animali, dopo altre bufale fortunatamente rivelatesi tali.