Attraverso interventi per il sociale e per il welfare, senza tralasciare soluzioni per far fronte all’emergenza abitativa, si potrebbe stimolare l’economia italiana e contestualmente si potrebbero creare nuovi posti di lavoro. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione di Cigil, Cisl, Uil e Federcasa nel corso di un incontro che, tenutosi nella giornata di ieri, ha fatto il punto sul disagio abitativo in Italia. Quello relativo alla casa, al pari di tanti altri, è infatti un problema che di norma riguarda quel 20% circa di famiglie italiane che, non essendo proprietarie di abitazioni, molto spesso a causa della crisi, della caduta dei redditi e del potere d’acquisto, non riescono ad onorare puntualmente i pagamenti dei canoni rischiando di conseguenza lo sfratto esecutivo.
In merito Cigl, Cisl, Uil e Federcasa hanno concordato sulla necessità che venga avviata nel nostro Paese una politica incisiva a sostegno della realizzazione di nuovi alloggi Erp, ovverosia di edilizia residenziale pubblica. Così come serve un piano organico di riqualificazione e di ristrutturazione del patrimonio pubblico unitamente ad una tassazione che, proprio per l’Erp, tenga conto della finalità sociale.
D’altronde le famiglie che vivono in affitto fanno sempre più fatica non solo a pagare i canoni, ma anche ad acquistarla una casa in virtù del crollo della capacità di risparmio cui si aggiungono anche le difficoltà di accesso al credito, attraverso il canale bancario, per la stipula di mutui. Questo perché di norma che vive in affitto ha mediamente redditi inferiori rispetto a quelle famiglie che di una casa sono proprietari.