Oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha visitato alcuni dei territori colpiti dal sisma di questi giorni in Emilia. Il premier ha voluto “portare il senso di vicinanza del governo a questa popolazione così colpita negli affetti e anche nella sua attività quotidiana”. Monti ha dichiarato che è al vaglio ”la possibilità di sospendere i pagamenti fiscali” per i cittadini colpiti dal sisma. Il presidente ha dichiarato, inoltre, che oggi verrà proclamato lo stato di emergenza. Intanto si aggrava il bilancio degli sfollati: secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, sono 5.262 le persone evacuate dalle loro abitazioni a causa del sisma.
Le scosse sono proseguite anche durante la notte, con intensità variabile. La più forte è stata di magnitudo 3.2, registrata a Finale Emilia. Il dato che però preoccupa di più è quello che riguarda le imprese e i lavoratori. Secondo Confindustria Emilia-Romagna, delle 150 imprese che fanno capo a Confindustria Modena, circa il 70% hanno subito danni strutturali di media o grave entità. A Modena e Ferrara ci sono 5 mila operai e dipendenti che sono stati rimandati a casa dopo essersi presentati sul posto di lavoro, a causa dei danni strutturali causati dal sisma. Le loro aziende sono state definite inagibili. Per la Cgil servono cassa integrazione straordinaria e in deroga per questi lavoratori, anche perché nel computo dei 5 mila non fanno parte molti addetti del settore terziario e molti contadini, anch’essi senza lavoro a causa del terremoto.
Numerosi i danni al patrimonio artistico della regione. La direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna ha definito un “durissimo colpo” quello che hanno subìto chiese ed edifici storici in seguito al sisma.