“L’Italia è oggi segnata da forti tensioni sociali. Ed è normale che la precarietà aumenti gli stati di malessere. Ma bisogna reagire insieme alla crisi, senza generare sospetti tra di noi”. Queste le parole del presidente del Consiglio Mario Monti, che è intervenuto all’incontro con i giovani provenienti dalle zone a rischio di guerra presso Rondine di Arezzo, sede della Cittadella della Pace. Per il premier le tensioni sociali sono dovute “alla mancanza di lavoro, a difficoltà nel fare impresa, ma anche a una crisi profonda, generata da rapide trasformazioni e dall’inevitabile disorientamento che queste comportano”.
“La crisi economica – ha aggiunto il Professore – se non è affrontata con convinzione e coraggio può diventare culturale e di valore” ed “è inevitabile che cresca il disagio sociale, che la precarietà alimenti un senso di malessere, che ci siano segni gravi di incrinatura della coesione sociale”. Monti ha parlato della situazione dell’Ue: l’Europa “è ancora un modello valido, ma sta facendo dei passi indietro. E l’Italia ha il dovere di opporsi a questi passi indietro, di non farne di propri. L’Italia ha il dovere di contribuire, come fondatore e con una opinione pubblica favorevole, a rimediare i passi indietro e far fare passi avanti”.
Parlando della situazione dei partiti politici italiani, Monti ha dichiarato di essere colui che cerca di ispirare concordia fra le forze parlamentari che sono in conflitto fra di loro: “Faccio stare a tavola, qualche volta anche in senso letterale” le forze politiche, perchè “è il luogo in cui si sta con il nemico per rovesciare l’inimicizia”, ha spiegato il premier. Monti ha continuato sostenendo che “forze politiche che si sono aspramente combattute” hanno in comune “la forte volontà di lavorare per il bene del paese” e si stanno impegnando per cooperare fra di loro.