Poche parole, qualche minuto per dare l’addio. Alessandro Nesta saluta il Milan con una conferenza stampa breve ma chiara, dove il difensore spiega tutti i motivi che lo hanno portato a prendere questa decisione.
«Questa è stata la mia ultima stagione al Milan, ormai i ritmi sono troppo alti e so che non posso più giocare tutte le partite» spiega Nesta, che tante volte negli ultimi tempi è stato costretto a dare forfait causa infortunio.
Per restare in rossonero, il difensore è consapevole che avrebbe dovuto alternarsi, motivo che lo ha spinto a provare qualcosa di diverso perché «la domenica voglio giocare e sentirmi importante». E a proposito delle nuove avventure, conferma che gli Stati Uniti (in particolare New York) potrebbero essere la soluzione più giusta per lui, anche se precisa di non aver ancora firmato per nessuno.
Dieci anni pieni di successi, a partire dalla prima Champions League con Ancelotti in panchina, da lui definito «l’allenatore perfetto», ma con un pizzico di delusione per lo scudetto sfumato in quest’ultima stagione.
E con delle riflessioni sul futuro della società: «Se spendi e rinnovi puoi restare ai vertici, ma non so cosa voglia fare il Milan» dice. Poi, dopo aver salutato tutta la gente di Milanello, si sofferma anche sui compagni a cui è rimasto affezionato, come Ambrosini, Gattuso, Seedorf, Maldini e Pirlo. Quando gli viene chiesto chi può essere il nuovo Nesta, lui non ha dubbi «Thiago Silva, ma non so se ci sono dei nuovi Pirlo o Seedorf per aprire un altro ciclo». A quanto pare, i dubbi sulla politica della società non riguardano solo Ibrahimovic.
Ma non riguarderanno più “Sandro” (così lo chiamano i tifosi), che va via dopo 10 anni e una marea di trofei vinti con addosso la maglia rossonera: 2 scudetti, 2 Champions League, 2 supercoppe europee, un mondiale per club e due supercoppe italiane. Di certo in via Turati, non sarà facile dimenticarlo.